Il Laboratorio cantonale ha controllato l’acqua di 33 strutture aperte al pubblico: i valori rilevati non comportano il divieto di utilizzo delle docce
Nelle settimane scorse si era parlato del Ticino come uno dei cantoni più colpiti dalla legionellosi, una grave infezione polmonare causata dai batteri del genere Legionella, che prolifera soprattutto in sistemi idrici in cui l’acqua resta stagnante a temperature fra i 25° e i 45°. A essere sotto osservazione sono dunque in particolare le condotte d’acqua, i rubinetti, le docce, le vasche idromassaggio e via dicendo. Nell’ambito della campagna di prevenzione contro la malattia, che in Svizzera negli ultimi anni ha visto un’impennata dei casi, il Laboratorio cantonale svolge controlli annuali tramite prelievi di diversi campioni di acqua da docce e piscine pubbliche con lo scopo di verificarne la conformità alle disposizioni di legge. L’acqua destinata a entrare in contatto con il corpo umano deve soddisfare i requisiti microbiologici indicati nell’allegato 5 dell’Ordinanza del DFI sull’acqua potabile e sull’acqua per piscine e docce accessibili al pubblico (OPPD).
Nell’ultimo controllo sono stati prelevati e analizzati complessivamente 39 campioni d’acqua provenienti da docce (35 campioni) e idromassaggi (4 campioni) accessibili al pubblico. I prelievi sono avvenuti presso scuole, centri wellness, centri sportivi e alberghi per un totale di 33 attività distribuite su tutto il territorio cantonale.
I risultati hanno mostrato che 4 campioni (10%) di acqua da docce presentavano valori non conformi all’OPPD per il parametro Legionella. Tuttavia, dal momento che tali valori erano comunque inferiori alle soglie critiche, non è stato necessario vietare l’utilizzo delle suddette docce.
Considerati i risultati ottenuti e la situazione epidemiologica, il Laboratorio cantonale, osserva la nota odierna, “sarà confrontato anche in futuro con il tema Legionella e saranno ancora organizzate campagne di prelievo di acqua da docce e piscine”.