Osservati i primi nidi della farfalla le cui larve danneggiano gli alberi e possono causare infiammazioni cutanee e allergie a persone e animali
Compaiono già i primi nidi di processionaria del pino nei giardini e nei boschi di alcune aree del Ticino. Lo comunica il Dipartimento del territorio, in accordo con l’Ufficio del medico cantonale del Dipartimento della sanità e della socialità
La Processionaria del pino è una farfalla: a creare i maggiori problemi sono i suoi bruchi, le larve che, sviluppandosi nelle conifere e in particolare nei pini, causano danni alle piante colpite, che possono arrivare a perdere completamente gli aghi: infestazioni ripetute per più anni influiscono negativamente sugli accrescimenti e possono inoltre indebolire le piante al punto da predisporle a successivi attacchi di insetti e patogeni. Questi bruchi costituiscono anche un rischio non trascurabile per la salute di persone e animali in quanto a partire dal terzo stadio larvale le larve portano sul dorso peli urticanti, conformati come dei piccoli arpioni, che possono essere facilmente liberati nell’aria e trasportati dal vento. Questi peli urticanti possono causare dolorose infiammazioni se vi è un contatto con la pelle e anche gravi reazioni se inalati.
Le larve della Processionaria del pino sono presenti sulle piante dall’autunno fino alla primavera. Una volta raggiunta la maturità, scendono lungo i tronchi in lunghe file fino al suolo, dove si interrano per trasformarsi prima in crisalide e poi in adulto. La comparsa di questi ultimi si registra in estate, ma un numero variabile di crisalidi può arrestare lo sviluppo e dare luogo agli adulti dopo qualche anno. Se da un lato a inizio autunno è difficile individuare la presenza dell’insetto, i suoi grossi nidi biancastri di svernamento sono invece ben visibili in inverno, e si trovano sulla parte più soleggiata delle chiome delle piante ospiti. Le larve mature hanno capo nero e corpo grigiastro, su cui spicca il rosso fulvo dei ciuffi di peli urticanti; lateralmente sono presenti lunghi peli biancastri e il colore tende al giallastro.
Un nido di processionaria
Queste le precauzioni che il Dt consiglia di adottare:
Le rare situazioni di reazione allergica generalizzata (sintomi respiratori), oppure di congiuntivite causata dal contatto di peli urticanti con gli occhi, o ancora di ingestione di peli o larve, richiedono l’intervento medico. In caso di contatti accidentali con larve o nidi è consigliato manipolare gli indumenti con guanti e lavarli a temperatura non inferiore a 60°, fare una doccia ed evitare di grattarsi.
Per quanto riguarda i giardini il Dt consiglia di eliminare i nidi, ancora nelle prossime settimane e in ogni caso prima della discesa dei bruchi lungo il tronco, proteggendosi in modo adeguato con guanti e vestiti lunghi ed eventualmente mascherine, tagliando i rametti sui quali si trovano i nidi, assicurandosi che all’interno vi siano ancora le larve e immergendoli in acqua molto calda contenente abbondante sapone di Marsiglia. In questo modo le larve vengono completamente annientate. Particolare attenzione deve essere prestata alla sicurezza durante questa operazione, in considerazione della posizione dei nidi alle estremità delle chiome degli alberi e alle conseguenti possibili cadute. Si consiglia di affidare queste mansioni a personale qualificato.
La Legge federale sulle foreste vieta l’uso di qualsiasi prodotto antiparassitario in bosco, per cui la Sezione forestale non prevede l’utilizzo di fitofarmaci o pesticidi. In casi particolari e limitatamente al bosco si consiglia di contattare l’Ufficio forestale di circondario più vicino e di verificare la situazione con i forestali che proporranno ai proprietari delle misure adeguate.
Il Dipartimento del Territorio ricorda che i Municipi sono competenti per l’adozione dei provvedimenti che si rendessero necessari a tutela della salute pubblica.