L’Associazione svizzera per la comunicazione visiva: per la democrazia diretta è indispensabile un paesaggio mediatico ben diversificato
“Riferendo in modo fondato e critico e informando su fatti e posizioni rilevanti, a volte anche scomode, i molti media formano la base dei processi democratici di formazione delle opinioni”. Non solo: “Con le loro relazioni da e per le regioni, permettono i dibattiti e contribuiscono alla coesione del nostro Paese federalista”. E quindi, “chi ha a cuore quanto esposto deve assolutamente votare sì il 13 febbraio”. A prendere nettamente posizione sul referendum sugli aiuti ai media, invitando a sostenere il pacchetto, è la sezione ticinese di Viscom, l’Associazione svizzera per la comunicazione visiva. “L’industria grafica ticinese, con i suoi circa mille collaboratori in Ticino, beneficia direttamente del pacchetto”, si legge in una nota firmata da Stefano Gazzaniga. Che aggiunge: “Per la nostra democrazia diretta è indispensabile un paesaggio mediatico ben diversificato. I beneficiari di un aumento indiretto alla distribuzione postale sono infatti anche un’infinità di piccole riviste che raggiungono tutti noi: dal bollettino parrocchiale al giornale di partito, dal mensile associativo alla rivista della fondazione benefica”. Senza questi sostegni, scrive Viscom Ticino, queste riviste “non potranno sopravvivere confrontate come sono con la crescente mancanza di risorse economiche. Anche se la comunicazione oggi è multicanale giocoforza dovranno optare per il digitale a discapito di molti lettori e della nostra economia”.
Ma al netto di tutto il pacchetto va sostenuto con convinzione, per Viscom Ticino, perché è “un pacchetto di misure efficaci per l’intero sistema dei media svizzeri”. Perché, si ricorda, “sono supportati circa 170 giornali e riviste in tutto il territorio svizzero, dai settimanali locali e quotidiani regionali fino alle testate nazionali; circa mille pubblicazioni di associazioni senza scopo di lucro, fondazioni e partiti politici di ogni schieramento politico; una moltitudine di piattaforme d’informazione online a pagamento; 21 stazioni radio locali e 13 stazioni televisive locali in tutte le regioni linguistiche della Svizzera; altre organizzazioni importanti per il settore dei media come le agenzie di stampa, le istituzioni per la formazione dei giornalisti, le organizzazioni di settore come ad esempio il Consiglio della stampa e le soluzioni infrastrutturali per l’industria nel suo complesso. Il pacchetto dei media è progettato per sette anni come soluzione ponte”.
Questo pacchetto è stato approvato il 18 giugno 2021 dal Parlamento, “e prevede di ampliare di 123 milioni di franchi l’anno i sussidi che esistono da decenni. Con i tre pilastri della promozione alla stampa, della promozione del digitale e delle misure generali per l’intero sistema dei media si raggiunge un pacchetto efficace”.
Nel settore, si legge, “sono state sollevate anche questioni di politica normativa”. Nel senso che “è stato criticato il fatto che i grandi gruppi mediatici nazionali, che generano risorse finanziarie sufficienti all’infuori dell’industria dei media grazie ai loro impegni digitali, beneficiano anche di sostegni finanziari del pacchetto delle misure”. C’è un altro punto critico: “Da un lato la promozione indiretta della stampa, sostegno fondamentale per le pubblicazioni cartacee, dev’essere ampliata con riduzioni mirate delle tariffe postali, mentre allo stesso tempo la Posta vuole vanificare questi miglioramenti con l’aumento ingiustificato delle tariffe. È uno scandalo!”.