Tra qualche settimana il popolo svizzero verrà chiamato alle urne per esprimersi su un pacchetto di misure finanziarie a sostegno dei media per un importo supplementare di 151 milioni di CHF per i prossimi 7 anni. Detti aiuti, già votati dal Parlamento federale nello scorso mese di giugno, sono suddivisi in tre aree. La prima concerne 70 milioni di nuovi aiuti per la spedizione di giornali a tariffe agevolate, la seconda invece 51 milioni per nuovi aiuti al sistema mediatico nel suo insieme ed infine 30 nuovi milioni a favore dei media online che si finanziano tramite abbonamenti. È interessante osservare come parte delle misure previste nel pacchetto di aiuti a favore del sistema mediatico (23 milioni di aiuti supplementari) sono dati a favore delle scuole di formazione giornalistiche. La formazione, come per ogni altro settore economico, è essenziale per mettere le basi di un lavoro qualitativo e qualificante ed è un bene che gli aiuti federali la tengano nella dovuta considerazione. D’altronde la Svizzera si conferma pure uno dei paesi al mondo con una delle percentuali più elevate in ambito di spesa nell’educazione e nella ricerca: nel 2020 erano 8,1 miliardi di Chf su una spesa complessiva di 88 miliardi (il che corrisponde al 9,2% del totale). Non sorprende quindi che media e giornalismo possano beneficiare di aiuti in questo senso. In Svizzera come è noto i livelli qualitativi della stampa sono già buoni ma giornalisti e giornalismo con una formazione solida equivalgono ad avere una garanzia presente e futura di una informazione oggettiva e libera.
Non dimentichiamo, inoltre, che la Svizzera si fonda su una qualificante pluralità di peculiarità, culture e lingue e che ogni cittadino residente in una delle regioni svizzere merita e necessita di una conoscenza completa e cognita dei temi che vengono dibattuti sia nel suo Comune, nel suo Cantone e nel resto della Svizzera. I media regionali e locali in particolare sono indispensabili per il federalismo e la democrazia diretta e vitali per l’Autorità comunale. La radio locale e la televisione regionale non solo forniscono servizi pubblici in senso classico (intrattenimento, musica, informazione, ecc.) ma forniscono alla cittadinanza anche una piattaforma per il dibattito politico e sociale nella regione e nel Comune di appartenenza, garantendo nel contempo una voce plurale e democratica alla politica locale ed al contesto associativo e supportandoli nella comunità con resoconti e descrizioni eque e dettagliate. Infine, per gli esecutivi comunali (Municipi) una stampa oggettiva permette di continuare a garantire informazioni le più complete possibili da divulgare ai propri cittadini. Nel mio Comune, in Ticino ed in tutta la Confederazione.
Per queste ragioni trovo sia importante un voto a favore delle misure a sostegno dei media.