Ticino

‘Salario minimo, i controlli siano rigorosi’

Così i Verdi in occasione dell’entrata in vigore della legge cantonale, figlia della loro iniziativa popolare costituzionale

Da sin. Maggi, Gysin e Delcò Petralli nel 2013 alla presentazione dell’iniziativa (Ti-Press)
1 dicembre 2021
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"È necessario che il Consiglio di Stato eserciti i suoi controlli con il massimo rigore. Le recenti decisioni del Tribunale federale offrono la possibilità di ritenere illegali i contratti stipulati con TiSin, proprio perché costruiti per eludere lo spirito della legge. Se poi qualcuno dovesse ricorrere nuovamente a giudici e tale stretta interpretazione dovesse essere sconfessata, allora si potranno apportare i debiti correttivi attraverso gli atti già depositati o in via di elaborazione di altre forze
progressiste, per esempio tramite la via dell’iniziativa popolare costituzionale o per le vie dell’iniziativa parlamentare (legislativa o costituzionale)". Così affermano i Verdi a proposito della Legge cantonale sul salario minimo da oggi in vigore. Legge che deriva dall’iniziativa popolare costituzionale lanciata dagli ecologisti a suo tempo e accolta in votazione dalla maggioranza dei cittadini.

Ancora prima dell‘entrata in vigore della normativa, scrivono i Verdi, “il tentativo di aggiramento della legge da parte del ’fantomatico sindacato TiSin’, ci mette in guardia sul pericolo che aziende senza scrupoli possano tradire lo spirito della legge votata, e sdoganare a lungo termine, tramite i Contratti collettivi, salari inferiori al minimo fissato per legge”.

I Verdi accennano inoltre al decreto targato Udc approvato di recente dalla maggioranza del Gran Consiglio che chiede il pareggio dei conti cantonali entro il 2025 agendo prioritariamente sulla spesa. La pandemia, evidenziano gli ecologisti, “è stata una prova di forza per la nostra società e ha esposto senza pietà le debolezze di un’economia globalizzata e guidata dal profitto. Agire, per il riequilibrio delle finanze cantonali, con semplici tagli è miope e poco lungimirante". I Verdi chiedono quindi che "gli investimenti fatti per affrontare la crisi Covid 19 siano allo stesso tempo investimenti in un futuro verde e sociale che permetta di intraprendere la strada dell’economia verde e sociale di domani, capace di offrire lavoro e un salario dignitoso a tutti”.