Ticino

‘Occorre l’Ufficio cantonale per la parità tra donna e uomo’

Il sindacato Vpod rilancia la richiesta alla vigilia del dibattito parlamentare. Pìù Donne: ma serve subito!

Ancora disparità salariale (Ti-Press)
7 novembre 2021
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È l’ultimo punto all’ordine del giorno della seduta di Gran Consiglio che si apre domani. Ma non per questo è il meno importante e di sicuro il dibattito in aula non mancherà. Si tratta della petizione “Per la creazione di un Ufficio cantonale per la parità tra donna e uomo (sul modello del Canton Vaud)”, consegnata dalla Vpod il 25 giugno 2019, corredata di 4’073 firme.

La petizione del 2019

La petizione, ricorda in una nota Michela Pedersini, presidente del Sindacato del personale dei servizi pubblici e sociosanitari, deplora il fatto che il Canton Ticino non disponga di un Ufficio per la parità. “Una scelta pusillanime nella lotta alle discriminazioni di genere, di cui si pagano le conseguenze ancora oggi - scrive Pedersini -. Per gli oltre 4mila firmatari della petizione, dopo il successo dello sciopero del 14 giugno 2019, era ‘giunto il momento di rilanciare l’azione del Cantone per le pari opportunità!’ “. La petizione, prosegue la presidente della Vpod, “chiede al Consiglio di Stato la creazione di un Ufficio cantonale per la parità tra donna e uomo sul modello del Canton Vaud, che si muova in maniera decisa per incoraggiare la parità di genere offrendo alla popolazione, alle imprese e alle autorità consulenze specializzate e sostegno giuridico, sviluppando delle campagne di sensibilizzazione e prevenzione, realizzando del materiale informativo, organizzando delle formazioni ed elaborando degli strumenti pedagogici". Il sindacato si dice "deluso dal fatto che non vi sia alcun rapporto sul banco del parlamento che accolga la richiesta della petizione”. Pertanto, aggiunge Pedersini, “affinché il legislativo voti sulla richiesta della petizione” è stato depositato un emendamento in tal senso dal segretario della Vpod e deputato Raoul Ghisletta per il gruppo parlamentare socialista insieme con Massimiliano Ay per il Partito comunista. L’emendamento "ritiene ormai giunto il momento di creare anche in Ticino un Ufficio per la parità di genere, a distanza di oltre trent’anni dal deposito dell’iniziativa parlamentare di Carla Agustoni, giudicando fondamentale dare un impulso centrale e forte allo sviluppo della parità di genere in Ticino”. Considerando “realisticamente” la recente decisione del Gran Consiglio di giungere al pareggio dei conti pubblici entro il 2025, l’emendamento propone la creazione dell’Ufficio cantonale per la parità di genere "al più tardi entro il 1. gennaio 2026”.

Merlo e Mossi Nembrini: deve avere un ruolo proattivo

Ma quello formulato da Ghisletta e Ay, non è l’unico emendamento sul tema. Anche Tamara Merlo e Maura Mossi Nembrini per Più Donne ne hanno presentato uno secondo cui il Consiglio di Stato “crea immediatamente” un Ufficio per la parità di genere e "lo
dota di risorse umane e finanziarie adeguate al mandato“. Annotano le due deputate: "Riteniamo che un Ufficio per la parità sia necessario per avere un ruolo proattivo nell’implementazione delle politiche di parità a livello cantonale, anche in un’ottica di rilancio demografico”.