Ticino

In 1'500 a Bellinzona contro il Covid Pass

Un corteo e un comizio a Piazza Governo contestano la sua estensione a tutti i luoghi pubblici al chiuso.

9 settembre 2021
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«Libertà! Libertà!» Ma anche «Norimberga! Norimberga!», un invito a processare le autorità sanitarie svizzere come si fece coi nazisti, per «genocidio pianificato». Questi alcuni degli slogan e delle parole che stasera hanno echeggiato per le strade di Bellinzona, dove un corteo spontaneo ha riunito all’incirca 1'500 persone per protestare contro l’introduzione dell’obbligo di Covid pass per l’accesso ai luoghi pubblici al chiuso. Gente di tutte le età e di tutte le estrazioni, con bimbi, cani, campanacci e molte, molte bandiere svizzere. Alcuni parevano rivendicare solo la libertà di entrare ovunque senza certificato – si è visto anche qualche ristoratore –, ma la maggior parte era semplicemente, esplicitamente No Vax.

Dalla sede della Posta in Viale Stazione, dove si sono radunati attorno alle 19.30, i manifestanti – senza mascherina – hanno attraversato il centro lungo il consueto itinerario d’ogni rivendicazione collettiva: quello che conduce a Piazza Governo, dove riuniti in cerchio hanno portato alla bocca un megafono per un susseguirsi di discorsi contro la politica sanitaria svizzera, la gestione della «pandemia inventata», la somministrazione dei vaccini e l’utilizzo dei tamponi. Non sono mancati i riferimenti complottisti («I cieli non sono più azzurri, chiedetevi perché: le scie chimiche!») e gli inviti a noi giornalisti – servi di Big Pharma, ovviamente – a «scrivere la verità».

Interessanti, da un punto di vista culturale, i numerosi riferimenti alle formule americane spesso impugnate dai No Mask trumpiani d’oltreoceano, a partire da quel “Noi, il popolo” preso dal preambolo della costituzione Usa. D’altronde proprio la costituzione – svizzera, stavolta – era sulla bocca di tutti, testo sacro impugnato contro i presunti oltraggi del governo. Sempre dal mondo anglosassone venivano anche i molti “my body, my choice” (il mio corpo, la mia decisione), slogan eminentemente femminista dirottato al servizio dell’opposizione ai vaccini. La manifestazione si è svolta in modo del tutto pacifico.