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Farmaci, ‘Bisogna abbassare i costi degli originali’

Per il farmacista cantonale Giovan Maria Zanini, più che ridurre i prezzi dei generici bisogna negoziare sconti con le aziende dei preparati più innovativi

Il solito divario tra Svizzera ed Euoropa
(Ti-Press)
20 agosto 2021
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«Ma non sono i farmaci generici la voce più importante della spesa sanitaria svizzera. Intervenire su questo comparto sarebbe come concentrarsi su un topolino senza vedere la montagna fatta, quella sì, da preparati molto costosi e che se solo si riuscisse a concordare diminuzioni di prezzi anche solo di pochi punti percentuali con le case farmaceutiche, sulla ‘fattura totale’ della sanità si sentirebbe molto di più». La posizione del farmacista cantonale Giovan Maria Zanini è nota da tempo, ma la ribadisce volentieri all’indomani della proposta, da parte di Stefan Meierhans – Mister Prezzi – di istituire un sistema efficace di prezzi di riferimento per diminuire il costo eccessivo dei farmaci generici in Svizzera, che possono essere oltre due volte a mezzo più cari rispetto alla media europea.

Alla fine di aprile 2021, Meierhans ha confrontato i prezzi al pubblico in Svizzera e in 15 Paesi europei dei 20 principi attivi con brevetto scaduto che presentano il maggior fatturato (preparati originali e relativo generico più conveniente). È risultato che nella Confederazione i più economici corrispondenti sono oltre due volte e mezzo più cari (+165%), mentre i medicinali originali con brevetto scaduto costano il 64% in più.

E persino nel più caro tra i Paesi di riferimento, la Norvegia, i generici costano oltre un terzo in meno (-35%). Rispetto ai più convenienti del gruppo, ossia Svezia, Danimarca e Gran Bretagna, i farmaci in Svizzera sono circa cinque volte più cari.

«Capisco che Mister prezzi, per il tipo di ruolo che ha, non può che fare analisi e proposte di questo genere. Ma se parliamo di farmaci, l’incidenza maggiore sui premi di cassa malati non ce l’hanno i generici che sono per definizione ‘vecchi’, ma quelli più moderni, altamente efficaci e anche più cari. Possiamo prendere il prezzo in Svizzera di un generico e confrontarlo con lo stesso di un altro paese europeo, del nord o del sud è indifferente, e scopriamo regolarmente che costa ‘X’ percento in più. Ma quando questa ‘grossa differenza’ in termini percentuali la traduciamo in valore assoluto, non restano che briciole rispetto al grosso della nostra spesa sanitaria», specifica ancora il dottor Zanini. Il discorso è diverso per i preparati innovativi che aumentano significativamente la qualità di vita dei malati, o contribuiscono alla guarigione completa dei pazienti. Pensiamo ai farmaci oncologici o alle terapie geniche. «In questo campo ci sono cicli di cura che costano decine di migliaia di franchi. Quindi anche un sconto piccolo è importantissimo sull’intero sistema sanitario», aggiunge il farmacista cantonale che ricorda il caso di alcuni anni fa di un preparato contro l’epatite C. «Una terapia costava più di centomila franchi ponendo anche questioni etiche oltre che economiche. Le autorità federali sono riuscite a ottenere negli anni degli sconti. Ora quel farmaco costa circa 20 mila franchi. Il beneficio è anche umano e non solo finanziario, perché più persone ne hanno accesso».

Ma torniamo ai generici. Mister Prezzi ricorda che il costo dei generici è determinato in base ai prezzi svizzeri dei farmaci originali (stesso principio attivo) con brevetto scaduto; a differenza di quanto avviene per i farmaci originali, i cui prezzi vengono determinati paragonandoli a quelli applicati all’estero o con il confronto terapeutico trasversale (raffronto con medicinali comparabili a carico delle casse malati in Svizzera).

In base alla cosiddetta regola della differenza minima, tra i prezzi dei generici e quelli degli originali deve esserci un minimo di scarto. Ma - nota Meierhans - siccome in Svizzera il costo dei generici è rimasto elevato la loro percentuale continua a essere bassa. A causa dei margini di guadagno, dipendenti dal prezzo, medici e farmacisti sono scarsamente incentivati a dispensare generici, mentre per i pazienti richiederli al posto dell'originale è troppo poco conveniente. L'assicurazione di base è infatti obbligata a rimborsare anche i farmaci originali più costosi.

In Svizzera poi molti preparati con brevetto scaduto non hanno un generico corrispondente. In Germania, ad esempio, ce ne sono 200 in più. Anche da questo punto di vista le condizioni quadro devono quindi essere migliorate.

Per far fronte a questa situazione il sorvegliante federale ritiene opportuno introdurre un sistema di prezzi di riferimento (detto anche ’sistema dell'importo fisso’), già in vigore in oltre 20 Paesi europei, che consentirebbe di ridurre le spese sanitarie senza intaccare la qualità delle terapie e dei trattamenti.

Con questo sistema tutti i medicinali e i generici con brevetto scaduto vengono suddivisi in gruppi in base al principio attivo. Per ogni gruppo o principio attivo la cassa malati rimborsa un importo fisso, calcolato sulla base di un farmaco generico economico. Il tetto massimo viene stabilito mediante un confronto con i prezzi applicati all'estero. I pazienti - sottolinea Meierhans - tenderanno così a scegliere preparati convenienti, perché rimborsati al 100%, mentre i produttori saranno a loro volta incentivati a ridurre i prezzi.

Sul sistema proposto da Meierhans, il dottor Zanini non si addentra, ma fa una considerazione di tipo economico: «La concorrenza dei generici, prodotti da aziende più piccole, fa calare anche i prezzi dei farmaci equivalenti originali che di solito sono appannaggio di grandi aziende. Se i prezzi scendono troppo a un certo momento il produttore del generico non avrà più convenienza economica a ‘copiare’ l’originale. Lo stesso discorso lo farà la grande azienda e sarà tentata di togliere dal mercato il suo prodotto o di riproporlo con innovazioni minime per cercare di trarre il maggior profitto. In questo modo il sistema sanitario rischia di perdere, nella peggiore delle ipotesi, un agente terapeutico valido, ma nella migliore delle ipotesi lo stesso prodotto ‘innovato’ costerà di più». E siamo punto e a capo.