Ticino

Un ‘certificato parziale’ per chi vuole andare in Italia

Il documento, con codice QR, viene rilasciato da oggi in Ticino dopo la prima dose a chi ne fa richiesta. Si spera in un riconoscimento entro il 6 agosto.

Corsa al vaccino in Italia dopo l’annuncio dell’obbligo di green pass dal 6 agosto
(Keystone)
23 luglio 2021
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In Italia è corsa alla vaccinazione dopo che il governo ha annunciato di voler introdurre dal 6 agosto l’obbligo del ‘green pass’ dai 12 anni in su per poter accedere agli spazi chiusi accessibili al pubblico come bar, ristoranti, cinema, teatri, piscine e palestre. Per ottenerlo basterà aver fatto la prima dose. E così in Svizzera chi è vaccinato a metà e intende recarsi (o si troverà) in Italia dopo tale data si chiede se le attestazioni rilasciate sin qui dopo la prima dose saranno riconosciute. Al momento la risposta è ‘no’. Ma da qui al 6 agosto le cose potrebbero cambiare.

Il Ticino non vuole stare alla finestra. E viene incontro a chi è intenzionato a recarsi il prossimo mese nella penisola. “Le autorità cantonali hanno provveduto fin da subito [da stamane, n.d.r] a rendere possibile, su richiesta, la stampa di un certificato parziale (una dose di due) nei centri di vaccinazione cantonali. Questa opzione – fa sapere il Cantone, interpellato dalla ‘Regione’ – è prevista dal programma informatico utilizzato anche dal Ticino e dalle normative federali”. Finora in Ticino dopo la prima dose veniva rilasciata soltanto una semplice attestazione, senza codice QR. Da oggi, appunto, chi ne fa richiesta ottiene un certificato parziale provvisto di codice QR. Quanto al riconoscimento di questo documento da parte italiana, “sono stati attivati i necessari contatti per il tramite della Confederazione”.

Due settimane di incognite

La situazione è fluida. Per coloro che faranno la seconda dose entro il 6 agosto, nessun problema: otterranno il certificato Covid (in formato digitale e cartaceo), e con questo – equivalente al green pass europeo – dopo tale data potranno accedere a qualsiasi luogo chiuso in Italia. A chi invece non ha un appuntamento per la seconda dose nelle prossime due settimane, non resta che richiedere il certificato parziale e sperare appunto in un rapido riconoscimento del documento da parte italiana. Riconoscimento o no, in Italia dopo il 6 agosto ci si potrà andare comunque. Ma in tal caso, a meno di dimostrare di essere risultati negativi a un test rapido recente o di essere guariti dal Covid-19, bisognerà mettere in conto una certa minor libertà. Ad esempio: bere un caffè al bancone ma non seduti, oppure prenotare un tavolo all’aperto ma non al chiuso.

Intanto in Italia si registra un boom di prenotazioni per il vaccino. Dalla conferenza stampa di giovedì sera del presidente del Consiglio Mario Draghi a ieri sera, oltre 150mila italiani si sono collegati ai portali regionali per prenotare la prima dose e andare così ad aggiungersi entro il 6 agosto a quei 40 milioni di cittadini che hanno già scaricato il certificato. In Lombardia si è passati da 28mila a 49mila prenotazioni in 24 ore, mentre sia in Piemonte che in Campania c’è stato un raddoppio rispetto agli ultimi giorni: rispettivamente da 10 a 20mila e da 5 a 10mila. Aumenti quasi esponenziali anche in Abruzzo e Friuli Venezia Giulia; la Puglia ha fatto registrare un +10%. In Veneto il presidente Luca Zaia parla di «assalto alla diligenza» e nel Lazio si sono prenotati in 55mila, quasi dieci volte di più: «un risultato davvero incoraggiante», dice l’assessore alla Salute Alessio D’Amato.

Spinta e resistenze al vaccino

La scelta del governo ha dunque prodotto l’effetto desiderato: incentivare la vaccinazione ed evitare di dover richiudere una serie di attività in piena estate a causa del nuovo aumento dei contagi dovuto alla diffusione della variante Delta che, come conferma l’ultimo monitoraggio, è ormai predominante nel Paese. L'obiettivo ora è continuare su questa strada, spingendo sia sui giovani (per i quali si potrà utilizzare anche il vaccino di Moderna dopo il via libera dell’Agenzia europea per i medicinali-Ema per gli over 12), sia sui quasi 5 milioni di over 50 che ancora sono restii a vaccinarsi, garantendo le dosi per tutti.

Ma non c’è solo il boom delle prenotazioni. L’obbligo del green pass ha spinto i no vax allo scoperto: decine di manifestazioni in tutta Italia sono già state convocate per le prossime ore via Facebook e Telegram contro “il passaporto schiavitù e l’obbligo vaccinale” e mercoledì 28 una fiaccolata in piazza del Popolo a Roma e davanti ai municipi di tutta Italia del comitato ‘Libera Scelta’ ha trovato la condivisione dei parlamentari leghisti Alberto Bagnai e Claudio Borghi.