I vaccini saranno somministrati a Giubiasco o presso uno studio pediatrico che ha dato disponibilità. In corso la conferenza stampa informativa sul tema
Via libera in Ticino alle prenotazioni delle vaccinazioni per i ragazzi fra i 12 e i 15 anni di età sul sito del Dss dedicato alle vaccinazioni www.ti.ch/vaccinazione.
Le vaccinazioni agli adolescenti potranno essere effettuate a partire dal 4 Agosto 2021 al Centro di Giubiasco (Mercato Coperto) oppure in uno studio pediatrico che esegue la vaccinazione fra quelli presenti nella lista sul sito del Dss. Per il Centro cantonale di Giubiasco la prenotazione avviene tramite la piattaforma online e gli appuntamenti verranno attribuiti il mercoledì pomeriggio e il sabato, risultando compatibili con la ripresa dell’anno scolastico 2021/2022. Per gli studi pediatrici è necessario contattarli telefonicamente. Oltre a portare con sé carta di identità e tessera dell’assicurazione malattia, i giovani dovranno presentarsi all’appuntamento al Centro di vaccinazione accompagnati da almeno un genitore o da un rappresentante legale. Per questa fascia di popolazione sarà utilizzato il vaccino di Pfizer/BioNTech: l’unico che, al momento, è autorizzato al di sotto dei 18 anni di età.
Il farmacista cantonale precisa che, essendo necessario, per ragioni tecniche, raggruppare 18 ragazzi e ragazze per ogni tornata di vaccinazione, l'appuntamento dato verrà successivamente confermato una volta raggiunto il numero minimo. Al centro di Giubiasco è stato inoltre predisposto uno spazio apposito per la vaccinazione pediatrica.
Attualmente sono 198’678 le ticinesi e i ticinesi che hanno ricevuto almeno una dose di vaccino. Il totale delle dosi somministrate in Ticino supera le 362 mila unità, mentre sono oltre 164 mila le persone completamente vaccinate, ossia il 47% della popolazione. Anche nel nostro Cantone, la vaccinazione si sta confermando sicura ed efficace.
Per informazioni mediche sulla vaccinazione per i giovani tra i 12 e i 15 anni, è possibile consultare il sito web dell’Ufficio federale della salute pubblica (www.ufsp-coronavirus/vaccinazione). In caso di dubbi, è consigliabile discutere del tema con il proprio pediatra.
Così si esprime in conferenza stampa il farmacista cantonale Giovan Maria Zanini: «La situazione è cambiata, abbiamo un chiaro rallentamento della campagna per quanto concerne le nuove adesioni. Oggi contiamo mediamente 150-200 nuove iscrizioni al giorno, cifre nettamente inferiori a quelle che abbiamo conosciuto in tutti i mesi scorsi a partire dal 4 di gennaio, quando la campagna è iniziata. La situazione è simile in tutta la Svizzera: c'è certamente un "effetto vacanze" e una percezione della situazione attuale che viene percepita come molto favorevole»
Le curve delle vaccinazioni mostrano un rallentamento in tutti i Cantoni nelle ultime settimane: il Ticino figura ancora fra i Cantoni con una buona disposizione della gente a vaccinarsi, ha specificato Zanini, insieme a Basilea, Ginevra e Zurigo. «Un dato per noi molto gratificante e utile in prospettiva, ma siamo preoccupati dalla tendenza all'appiattimento» ha dichiarato il farmacista cantonale.
Il Ticino si distingue per una forte adesione al vaccino nelle fasce più a rischio e molto buona dai 45 anni in su, ma per le altre fasce di età si è più indietro rispetto ad altri cantoni. Sono circa 100'000 i ticinesi non ancora vaccinati, «sono ancora tante persone», sottolinea Zanini, «e fra queste, diverse vorrebbero tanto vaccinarsi facendo parte di categorie vulnerabili ma per diverse ragioni, soprattutto mediche, non possono farlo. Queste persone si sentono minacciate finchè ancora un terzo della popolazione ticinese non è vaccinata». Zanini ha precisato che si sta lavorando all'ipotesi di attivare, a fine agosto, delle campagne di sensibilizzazione per aumentare la platea dei vaccinati. Circa l'ipotesi di una terza dose, il farmacista cantonale ha dichiarato che essa è «una possibilità, ma non c'è ancora una decisione in merito. Quello che è probabile è la somministrazione della terza dose a gruppi di persone particolari, ad esempio persone con un sistema immunitario compromesso: questa potrebbe essere un'ipotesi concreta per l'autunno».
Sono circa 33'00-35'000 le persone ancora indecise sulla vaccinazione, in particolare per quattro motivi. Uno è la paura degli effetti collaterali del vaccino a breve termine, su cui i dati attuali, regolarmente raccolti, sono altamente rassicuranti. Altre persone non si vaccinano temendo effetti collaterali a lungo termine: su questo il farmacista cantonale ha dichiarato che «non abbiamo nessun elemento di natura teorica che potrebbe succedere qualcosa in un futuro più o meno distante nè alcun indizio di natura pratica». Ci sono poi persone «che ritengono che ormai sia tutto passato, che il coronavirus sia un problema che ci stiamo mettendo alle spalle»ha dichiarato Zanini sottolineando che invece l'evoluzione attuale sta peggiorando e non si può dire che la situazione sta migliorando. In ultimo c'è chi ritiene di non far parte di un gruppo a rischio, soprattutto per fascia di età: su questo, il farmacista cantonale ha chiarito che comunque in questa fascia di età il virus continua a circolare, e che anche se il vaccino funziona al 94%, vuol dire che, mediamente sulla popolazione ticinese, ci sono 12'000 persone che rischiano decorsi gravi. «Ridurre il bacino delle persone attraverso cui il virus può muoversi diventa un sistema per evitare di mettere a rischio queste persone che non sono protette nonostante il vaccino o che non si possono vaccinare».
Lisa Kottanattu: «Precisiamo da subito che l'obiettivo della campagna vaccinale svizzera non è raggiungere il maggior numero di persone, ma di ridurre i decorsi gravi della malattia. Per questo c'è una netta differenza fra la fascia 12-15 anni e quella over 16: nella prima fascia la proporzione fra contagio e decorso grave con ospedalizzazione è molto bassa, per cui viene valutato il rapporto rischio-beneficio». In base a ciò, la vaccinazione non verrà attivamente promossa dai pediatri dato il basso rapporto rischio-beneficio in questa fascia di età, ma verrà consigliata soprattutto ai ragazzi con una malattia cronica sottogiacente che potrebbe aggravarsi a causa del contagio, agli adolescenti che si apprestano a iniziare un'attività nel settore sanitario e a quelli che vivono a stretto contatto con persone con problemi al sistema immunitario e non sono state vaccinate per un problema di salute o per cui il risultato della vaccinazione non è paragonabile a quella di una persona con un sistema immunitario efficiente. «L'obiettivo principale non è arrivare al massimo numero di persone prima dell'inizio dell'anno scolastico» ha chiarito la dottoressa Kottanattu in risposta a una domanda circa la vaccinazione come strumento per evitare le quarantene di classe, «ma venire incontro ai ragazzi che si sentono più sicuri e vogliono proteggersi se stessi e gli altri da un'infezione, o che vogliono evitare le conseguenze indirette di un contagio, come ad esempio la quarantena».