Il Consiglio di Stato stacca un ulteriore credito per invogliare all'acquisto e alla diffusione delle infrastrutture di ricarica
Altri 11 milioni di franchi a favore della mobilità elettrica. Lo ha proposto il Consiglio di Stato che ha licenziato il relativo messaggio, che dovrà essere avallato dal parlamento, per lo stanziamento di un ulteriore credito. L’obiettivo è di “incentivare l’acquisto di veicoli totalmente elettrici, lo sviluppo dell’infrastruttura di ricarica elettrica domestica e presso i datori di lavoro, nonché l’acquisto di veicoli di ultima generazione vincolato alla messa fuori servizio di veicoli ad alte emissioni di CO2 e inquinanti”, si legge nel comunicato. A due anni dall’entrata in vigore del decreto esecutivo del 19 giugno 2019, il credito quadro di 3 milioni di franchi è prossimo al suo esaurimento. Al primo luglio si contano infatti un totale di 1’181 automobili e di 756 stazioni di ricarica incentivate, per un importo totale di quasi 2,74 milioni di franchi erogati.
«Gli incentivi vengono erogati dal Cantone e chi è interessato deve fare richiesta tramite il sito ti.ch/incentivi, come già avviene oggi con il credito che si sta esaurendo», ci spiega Michele Fasciana, capo dell’Ufficio dell’aria, del clima e delle energie rinnovabili del Dipartimento del territorio (Dt). «La richiesta va fatta dopo aver effettuato l’acquisto o l’installazione, ma entro 30 giorni da essi – ricorda –. Si ottiene una risposta in circa un mese, ma dipende dal numero d’incarti che abbiamo in quel momento. Viene confermato il versamento dell’incentivo e poi c’è un tempo amministrativo di circa due settimane per ricevere i soldi».
«Gli incentivi sono forfettari – prosegue Fasciana –. Per l’acquisto di un’automobile totalmente elettrica si ricevono 2mila franchi, per la stazione di ricarica 500». L’intento della nuova proposta di credito è anche quello di “accelerare la sostituzione del parco veicoli vetusto, ad alte emissioni di CO2 e altamente inquinante. A tale scopo verranno messi a disposizione bonus all’immatricolazione di veicoli di ultima generazione vincolati alla messa fuori servizio di automobili, motoveicoli, quadricicli e tricicli altamente inquinanti, incentivi questi che potranno sommarsi a quelli per l’acquisto di veicoli elettrici”, si legge nella nota del governo e il capoufficio precisa: «Per una nuova automobile, anche se a benzina, che sostituisce un’automobile vecchia risalente a prima del 2009, o per un motociclo (motocicletta, triciclo, quadriciclo) risalente a prima del 2005, se ne ricevono 2mila in più. Se invece la sostituzione avviene con un nuovo motociclo e non con una macchina, sono altri mille franchi».
Il primo credito quadro, come detto, è quasi esaurito: «Non ci aspettavamo che finisse così in fretta – afferma Fasciana–. C’è stato un aumento delle immatricolazioni di automobili che è stato rilevante. Se fino al 2018 si immatricolavano circa 150 auto l’anno, nel 2019 sono state 515 e nel 2020 erano 906». Da cosa è dovuto questo aumento? «È difficile da dire. L’incentivo ha di certo un effetto leva, anche solo per quanto riguarda la sensibilizzazione. Potrebbe essere anche che il mercato vada in quella direzione. Inoltre vi sono delle condizioni a livello federale. Nei confronti degli importatori la Confederazione fissa dei limiti per le emissioni di CO2 al chilometro per automobile. Unicamente con le macchine a benzina si va oltre il tetto massimo, per questo è necessario avere dei veicoli elettrici nel parco macchine. Sforando i limiti dati dalla Confederazione gli importatori devono pagare delle sanzioni, che sono cifre importanti, nel 2020 erano più di 130 milioni di franchi».