Ticino

Insetticidi contro la cicalina: apicoltori preoccupati

La Federazione ticinese lancia un appello ai viticoltori. 'Impensierisce che si risponda ai problemi con la chimica'

Da tutelare (Ti-Press)
7 giugno 2021
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La Federazione Ticinese Apicoltori è preoccupata e critica davanti alla ripresa della lotta obbligatoria alla cicalina vettore della flavescenza dorata. Dopo due anni di moratoria, ricorda in una nota, la Sezione dell’agricoltura, seguendo le disposizioni dell’Ufficio federale dell’agricoltura, ha decretato nuovamente l’obbligatorietà del trattamento fitosanitario per la lotta contro la flavescenza dorata della vite. "In particolare - si rende attenti -, per eseguire i trattamenti, che di fatto sono indiretti e colpiscono l’insetto vettore della malattia, sono stati omologati tre prodotti insetticidi che contengono piretrine. Nonostante questi principi attivi siano di origine naturale, ammessi in agricoltura biologica e all’utilizzo non professionale, si tratta di sostanze estremamente pericolose per le api e per tutti gli insetti pronubi (impollinatori)".

In effetti, si richiama con forza, "una loro applicazione errata o la deriva sulla vegetazione fiorita che cresce nei pressi delle culture trattate, potrebbe provocare una strage fra le api mellifere e tutti gli insetti intenti a visitare fiori e piante. A questo va aggiunto il fatto che il primo trattamento insetticida potrebbe coincidere, in alcune zone, con la fioritura della vite e sorprendere le api direttamente indaffarate sulle sue infiorescenze".

A questo punto, la Federazione Ticinese Apicoltori invita i viticoltori al dialogo e ad avvisare gli apicoltori confinanti in occasione dei trattamenti (un paio a partire dal 10-15 giugno) e li "esorta allo scrupoloso rispetto delle raccomandazioni di impiego, sottolineando soprattutto l’importanza di un’applicazione al di fuori delle ore di volo delle api, meglio se serale".

La Federazione si interroga altresì sulla proporzionalità della decisione presa dalla Sezione dell’agricoltura. Sarebbe opportuno - si annota - conoscere l’entità del danno economico causato dalla flavescenza dorata al patrimonio viticolo cantonale. L’incidenza della flavescenza è tale da poter decidere di mettere a repentaglio la biodiversità degli insetti pronubi, il vitale servizio d’impollinazione delle api mellifere e l’attività stessa degli apicoltori? Tenuto conto che il servizio ecosistemico di impollinazione di questi insetti è oggi considerato prezioso, anche economicamente, e fondamentale per la nostra stessa esistenza".

Preoccupa, infine, che "davanti a un problema di squilibri ecologici negli agroecosistemi, si risponda immancabilmente con la chimica, in questo caso con un insetticida. Nonostante le belle parole legate alla maggiore sostenibilità, che si sentono spesso pronunciare anche da enti preposti alla gestione e alla tutela del territorio, non si vede emergere la volontà di capirci di più e di agire su altri fronti, quelli dei fattori genetici, climatici, della biologia del suolo e legati alla comunità degli antagonisti. E tutto ciò impensierisce ulteriormente, visto che all’orizzonte ci sono altri insetti ben più temibili (vedi Popillia japonica) pronti a diffondersi nel territorio che, mantenendo questo approccio, rischiano di scatenare una dannosa escalation chimica".