Sì unanime della commissione Sanità e sicurezza sociale al rapporto di Alberti (Lega) e Cedraschi (Plr) sul controprogetto del governo. Promotori soddisfatti
È un sì unanime quello uscito dalla commissione parlamentare Sanità e sicurezza sociale per il controprogetto che il Consiglio di Stato ha proposto per l'iniziativa popolare legislativa ‘Per la qualità e sicurezza delle cure ospedaliere’, inoltrata nel 2017 con primo firmatario il direttore dell'Obv Brenno Balestra. Aderendo al rapporto stilato da Eolo Alberti (Lega) e Alessandro Cedraschi (Plr), la commissione dà il proprio via libera quindi a una serie di modifiche. Quelle legislative, innanzitutto: nella Legge di applicazione della Lamal troverà spazio “il concetto di riconoscimento d'interesse pubblico, nel senso di istituto necessario alla copertura del fabbisogno di cure della popolazione residente nel Cantone” e ”la definizione di ‘appropriatezza’ in aggiunta a ‘qualità’ ed ’economicità’ nella valutazione degli istituti da inserire sulla lista ospedaliera”. Ma non solo, perché figura anche “l'obbligo di disporre di strumenti e procedure che garantiscano la sicurezza dei pazienti”. A livello del Decreto legislativo che concerne l'elenco degli istituti autorizzati a esercitare a carico della Lamal, invece, viene inserito “il riferimento al modello sviluppato dal Cantone di Zurigo in merito ai gruppi di prestazione della pianificazione ospedaliera, corredato dai rispettivi requisiti” e ”la possibilità data al Consiglio di Stato di adeguare i mandati e i requisiti alla realtà cantonale, ogni qualvolta il Canton Zurigo attualizza il modello, nella misura in cui si tratti di adeguamenti formali e di lieve entità”.
Le audizioni, si legge nel rapporto di Alberti e Cedraschi, “hanno evidenziato una diversa percezione della necessità di regolamentazione da parte degli istituti privati rispetto ai rappresentanti dell'Ente cantonale ospedaliero. I primi sostengono di disporre di sufficienti organismi di controllo interni che garantiscono l'erogazione di prestazioni appropriate, di qualità e in sicurezza e individuano nella regolamentazione proposta una complicazione di procedura non proporzionale ai risultati attesi”. Tant'è. Ad ogni modo, “la commissione ritiene importante che questo il regolamento sia posto in consultazione presso tutti gli attori interessati prima della formale adozione, in modo da appianare per quanto possibile eventuali criticità, scongiurando possibili ricorsi”.
I promotori dell'iniziativa “sono disposti a ritirare l'iniziativa qualora il Gran Consiglio accettasse le proposte del Consiglio di Stato”.