‘Un’esposizione al rumore eccessiva e prolungata genera un accumulo di stress psicofisico, con conseguenza anche gravi’
Circa 2,6 miliardi di franchi all’anno. È la stima dei costi per la salute causati dal frastuono del traffico stradale, ferroviario e aereo. Lo comunica l’Ufficio di coordinamento ‘Giornata contro il rumore’, in calendario oggi. Per sensibilizzare gli automobilisti circa questo problema, il Dipartimento del territorio (Dt) ha messo in funzione per la prima volta in Ticino il ‘rumorometro’, che attualmente si trova in via Zorzi a Bellinzona.
Si tratta di un dispositivo che rileva i decibel emessi dal passaggio dei veicoli e che informerà i conducenti tramite un display luminoso. ‘Grazie!’ il messaggio che appare sotto gli 83 decibel, ‘Rumore!’, al di sopra. Funziona dunque in modo analogo a un radar amico, che ha l’intento di rendere consapevoli le persone, ma che non che non emette multe. Infatti, "in linea con lo spirito di sensibilizzazione della campagna ‘Spegniamo il rumore!’, non sono previste sanzioni", precisa il Dt.
Il rumorometro registrerà i dati di tutti i passaggi, così da accertare "il livello sonoro, il numero e il tipo di veicoli che provoca più frastuono", si legge nel comunicato. Durante tutto il periodo di rilevamento, i dati raccolti saranno accessibili al pubblico tramite la piattaforma Oasi sul sito web del Cantone. A partire da settembre i Comuni interessati potranno richiedere un’installazione temporanea del dispositivo sul loro territorio.
«Il rumore più diffuso, sia in Ticino che in Svizzera, è quello stradale», ci spiega Ennio Malorgio, capo dell’Ufficio della prevenzione dei rumori. «Questi suoni costanti colpiscono in modo continuo e possono influire sullo stato psicofisico. Problematici sono anche quelli che fanno sobbalzare, soprattutto in momenti sensibili come la notte. Si distinguono particolarmente per la loro intensità e possono perturbare il sonno, influendo sulla salute».
A livello federale ci sono dei valori limite, ma non per tutti i suoni, come nel caso di quelli provocati dal vicinato. «In queste situazioni viene trattato caso per caso e di solito sono le autorità locali che valutano la questione. Conoscendo meglio la situazione del luogo, possono capire se quel rumore può essere molesto o meno», dice Malorgio. Un esempio è l’utilizzo del tosaerba che è consentito in determinati orari: «Se questi ultimi vengono rispettati, bisogna avere da entrambe le parti un po’ di comprensione. Tutto dipende dal momento in cui viene creato il frastuono e di che tipo si tratta. Più è impulsivo e si distingue da quelli circostanti, più viene percepito come una molestia».
Tornando alle strade, le auto elettriche potrebbero essere la soluzione? «Questi veicoli hanno un beneficio sull’aspetto fonico soprattutto a basse velocità – spiega Malorgio –, ma già a partire da 25–30 chilometri orari il rumore di rotolamento delle ruote sull’asfalto è predominante su quello del motore. Per cui all’interno di una località dove ci si muove lentamente, l’elettrico ha sicuramente un vantaggio».