Il presidente della Regione Fontana: virus molto più veloce e rapido, le decisioni vanno prese con la massima urgenza
Trentanove vittime e oltre duemila contagi nell'ultima settimana in provincia di Como. Solo Brescia, in Lombardia, in termini di rapporti con la popolazione ha fatto peggio. Questi dati, forniti in giornata da Regione Lombardia, stanno a dimostrare che nel Comasco continuano a risalire soprattutto i decessi, tanto che i lutti sono risultati più numerosi rispetto all'intera area milanese, città metropolitana compreso. Ciò significa una popolazione di 2 milioni rispetto ai 600 mila comaschi. E la tendenza è confermata dai dati riferiti alla giornata di ieri, lunedì 8 marzo.
Numeri che stanno a dimostrare che in Lombardia continua la crescita dei contagi, soprattutto nelle province di Como e di Varese. Non sembra aver sortito, almeno per ora, effetti positivi la decisione del presidente della Regione Attilio Fontana di dichiarare l'intera Lombardia in zona arancione rafforzato. I nuovi positivi in Lombardia, a fronte di 47'619 tamponi effettuati, sono 4'084 (8,5 %).
A Como i nuovi positivi sono 313 (domenica 152), a Varese 563 (domenica 85). Numeri più alti a Milano e Brescia, con rispettivamente 1'056 e 729. In Lombardia in un giorno sono stati registrati 63 decessi, rispetto ai 52 di ventiquattro ore prima. Peggiora la situazione negli ospedali.
Complessivamente nei tre ospedali comaschi (Como, Cantù e Mariano Comense) sono ricoverati 276 pazienti, di cui 13 in rianimazione. Per la Lombardia si avvicina la 'zona rossa', con le stesse misure adottate in occasione delle feste natalizie. Commenta Attilio Fontana: ''I numeri non stanno migliorando: noi stiamo cercando di contenerli con tutte le misure che abbiamo assunto, l'arancione rafforzato è già una misura importante. Ma questo virus è molto più veloce e rapido, quindi le decisioni vanno prese con la massima urgenza".