Radix: ‘Se non si ha il controllo sulle nuove tecnologie si rischia di cadere in una vera e propria dipendenza’
Apri un social network, scorri i post e le notizie, metti un qualche ‘mi piace’, apri un video, e dopo questo ne parte un altro, poi ancora uno e poi un altro ancora. E così un’ora è volata senza che nemmeno ce ne siamo accorti. Proprio sul tema della gestione del tempo nell’utilizzo delle nuove tecnologie si basa la campagna ‘Sei connesso?’, promossa, in occasione della Giornata mondiale sull’uso consapevole di internet in programma domani, da Radix Svizzera italiana, Fondazione della Svizzera italiana per l’aiuto, il sostegno e la protezione dell’infanzia (Aspi), Gruppo azzardo Ticino prevenzione (Gat–p) e The social truck (della Cooperativa baobab).
"Le tecnologie digitali rappresentano grandi opportunità per chi le sa cogliere e gestire. Quando non si riesce andiamo in contro – giovani e adulti – a dei rischi per la salute", si legge nel comunicato stampa. «La dipendenza è un percorso», ci spiega Marco Coppola, responsabile comunicazione di Radix Svizzera italiana. «Inizi a fare qualcosa perché ti piace o ti fa stare meno male. Poi però finisci per non poterne fare a meno, fino ad arrivare al punto che tutte le altre cose della vita perdono di attrattività». Per questo motivo uno dei consigli dei promotori della campagna è di incentivare "interessi e hobby diversi da quelli strettamente legati a internet". Un aspetto difficile in questo periodo di pandemia, dove il rischio di scivolare in un uso malsano delle nuove tecnologie è maggiore: «È bene quindi darsi dei limiti di tempo nell’utilizzo», afferma Coppola. Un modo, questo, per prevenirne la dipendenza. Ma c’è un massimo di ore da non superare? «La lettura scientifica non dà ancora una risposta in merito – ci dice Coppola –. Però nel caso dei bambini l’idea generale è quella di proteggerli da un uso precoce delle nuove tecnologie, e quindi cercare di spostare sempre più avanti la lancetta dell’avvicinamento a esse». Un altro aspetto è chiaro: «Più questi strumenti prendono spazio nella giornata e nella quotidianità e maggiore è il rischio che diventi un problema o che si cada in un utilizzo eccessivo», ricorda il responsabile comunicazione di Radix Svizzera italiana.
"Stando alle ricerche attuali, l’1% della popolazione in Svizzera ha un uso problematico di internet, ma tocca percentuali più alte nella popolazione giovanile – si legge nel comunicato –. L’uso problematico di internet è caratterizzato dalla perdita graduale di controllo sull’utilizzo delle nuove tecnologie, dal cambiamento frequente di umore, dal maggiore nervosismo, insonnia e isolamento".