Il sindacato si scaglia sui vertici: ‘strategia per disincentivare a recarsi negli uffici postali e passare all'online’
Più attesa e più lavoro. Diminuita la presenza del personale agli sportelli nel periodo pre-natalizio, non si sono fatte attendere le code all'entrata degli uffici postali. La Posta aveva infatti deciso di far recuperare al personale le ore di riposo accumulate durante l'anno, questo entro la fine di dicembre. Al sindacato Syndicom e all'associazione per la difesa del servizio pubblico (Asp), sorge il dubbio che “in realtà questa strategia miri appositamente a peggiorare il servizio agli sportelli per disincentivare gli utenti dal recarsi agli uffici postali e spingerli a utilizzare l’online. Non bisogna infatti dimenticare che a partire dal 2017 la Posta ha chiuso o è in procinto di chiudere ben 48 uffici postali sugli allora 112 presenti in Ticino”.
“Syndicom ha più volte chiesto di rinviare il recupero delle ore all’anno prossimo quando l’affluenza è minore, in modo da permettere ai dipendenti di prendersi riposo senza creare stress ai colleghi ed evitare conseguenze negative sul servizio offerto all’utenza”, si legge nel comunicato. “La Posta ha rifiutato questa proposta senza alcuna spiegazione. Tutto ciò ci porta a pensare che tale decisione è scaturita da un mero calcolo contabile: la diminuzione dei costi entro la fine dell’anno permetterà ai manager del settore di presentare conti migliori nel 2020 e prendere così maggiori bonus”.
Syndicom e Asp chiedono dunque al Consiglio di Stato di prendere posizione e vigilare sul rispetto del mandato pubblico della Posta, sia nei confronti della popolazione che del personale impiegato nel cantone.