Una petizione con 405 firme è già stata consegnata al presidente di Am Suisse Ticino. Per il sindacato si tratta di ‘lavori logoranti, servono soluzioni concrete’
“Anche i lavoratori dell'artigianato del metallo devono poter beneficiare di un sistema di pensionamento anticipato a 62 anni”. Lo chiede una petizione forte di 405 firme consegnata negli scorsi giorni al presidente dell'Associazione professionale di categoria Am Suisse Ticino Piergiorgio Rossi. Petizione, in sostegno di fabbri e metalcostruttori, promossa dal sindacato Unia che, si legge in una nota stampa, “mira alla sottoscrizione di un accordo simile a quelli esistenti in altri rami del settore”.
Un tema stringente, perché “lavorare nei cantieri è faticoso e logorante per chiunque vi opera e una buona parte dei lavoratori raggiunge l'età ordinaria di pensionamento di 65 anni con un fisico consumato dalla fatica e tanti si ammalano o si infortunano prima, si sottolinea nella petizione. Di qui la necessità che le parti sociali trovino ‘soluzioni concrete e lungimiranti nell'interesse di lavoratori e datori di lavoro’”. Esattamente “come avvenuto per l'edilizia principale con il prepensionamento a 60 anni (già nel 2003) e in alcuni rami dell'artigianato”. Ad esempio, prosegue la nota di Unia, “in Ticino piastrellisti, posatori di pavimenti, gessatori, tecnici della costruzione godono già da oltre un decennio di un sistema di prepensionamento a 62 anni con ottime prestazioni. Un modello che ora si chiede di estendere al ramo dei fabbri-metalcostruttori, che nel cantone impiega circa 1'450 addetti’.