Ticino

L'affondo su Bertoli: 'Altri le avrebbero chiesto le dimissioni'

Duro editoriale del giornalista e scrittore Pierre Lepori sulle dichiarazioni del direttore del Decs dopo la riduzione a 5 del numero di spettatori

Manuele Bertoli (Ti-Press)
13 novembre 2020
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"Di fronte alla sua completa mancanza di empatia per il mondo culturale, per gli artisti, gli intellettuali, gli operatori che dovrebbero fare la ricchezza critica di un paese, qualcuno le avrebbe chiesto le dimissioni. Io non lo farò, per carità, non è il mio ruolo. Ma non credo di essere l’unico, onorevole Bertoli, ad essere profondamente deluso. E anche un po’ – se mi consente – anche un po’ incazzato". Recita così l'affondo del giornalista e scrittore Pierre Lepori, che ne 'il Corsivo' questa mattina su Rete Due, non le ha mandate a dire al consigliere di Stato Manuele Bertoli, il quale, di fronte alla polemica sulla riduzione a 5 del numero di spettatori in cinema e teatro a causa del diffondersi del Covid (numero poi riportati a 30 con una clamorosa marcia indietro del governo), rimprovera al ministro della cultura di considerare l'arte qualcosa di secondario. Tanto da dire, lunedì scorso ai microfoni della Rsi, che "non è il momento per cose dedicate più magari all’appagamento dell’anima come può essere la cultura”.

"Quel che mi ha scioccato", commenta Lepori "a parte la sua poca considerazione per le arti e la sintassi (...) è che lei non ha speso una parola per tutti coloro che la cultura la vivono, la fanno, ed è il loro mestiere. Tutti coloro che hanno visto annullate prime teatrali, tournée di spettacoli, incontri letterari, proiezioni cinematografiche o concerti. Per tutti loro, per tutti noi, lei non ha speso una parola". Pur confermando "che si troveranno soluzioni finanziarie per tutti (su questo punto, avrei comunque qualche dubbio)", Bertoli ha successivamente "ribadito che 'il cinema e il teatro, nel complesso, hanno un’importanza minore'. Salvo che lei non è il ministro del complesso ma proprio di queste cose minori. Anziché parlare come ministro della cultura, lei ha scelto un impassibile profilo basso, quel sano passo da montanaro che il Governo continua a vantare… montanaro che ovviamente non può che considerare artisti e operatori culturali come simpatici perdigiorno".

Qui il testo completo dell'intervento e qui la registrazione.

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