Logistica magistratura, così il governo alla commissione che lo ha invitato a trattare con la banca un importo inferiore agli 80 milioni per l'acquisto dell'edificio
Poche righe, con una richiesta. “Prima di prendere contatto con la dirigenza di Efg vi chiediamo cortesemente di informarci in merito alle vostre aspettative finanziarie e quindi di stabilire dei limiti alla contrattazione cui indirizzarci sia per quanto riguarda il prezzo di acquisto sia per quanto concerne l’indennizzo sul capitale (la lettera di intenti prevede il versamento da parte di Efg dell'1% sul pagamento parziale di 10 milioni di franchi su tre anni) auspicati dalla commissione”, così scrive il Consiglio di Stato alla commissione parlamentare della Gestione. Commissione che, in relazione al messaggio governativo sulla riorganizzazione logistica della magistratura, invita l'Esecutivo a riaprire le trattative con Efg Bank per cercare di rivedere al ribasso il prezzo, ora di 80 milioni di franchi, per l’acquisto a Lugano dello stabile della banca, l’imponente edificio in cui dovrebbe trovar sede parte delle autorità giudiziarie cantonali.
Un invito che la Gestione ha messo nero su bianco agli inizi del mese. Al governo la commissione chiede di “iniziare a verificare quali sono i margini di manovra per una rinegoziazione con Efg del prezzo del palazzo, delle condizioni di permanenza nello stabile della banca e dell’affitto che la banca sarà tenuta a versare durante il tempo della sua permanenza a seguito dell’eventuale acquisto”. Il tutto, aggiunge la Gestione nella lettera del 4 novembre indirizzata all’Esecutivo, “tenuto conto della disponibilità dei vertici della banca a riaprire una trattativa”. La risposta, interlocutoria, del Consiglio di Stato è datata 11 novembre. «Ne parleremo in commissione. Le ipotesi a questo punto - afferma il presidente della Gestione Matteo Quadranti (Plr), interpellato dalla ’Regione’ - mi sembrano due: o come commissione ci mettiamo a disposizione del governo per andare anche noi al tavolo delle trattative oppure vedremo di indicare delle cifre al Consiglio di Stato e poi sarà lui a discutere con la banca. Noi avevamo lasciato una certa libertà al governo vista la disponibilità a negoziare manifestata dai vertici della banca quando la Gestione li ha sentiti. Come ho già dichiarato, il messaggio del Consiglio di Stato così come impostato attualmente non otterrebbe luce verde dalla commissione. E l’intera Gestione è d’accordo con l’invito al governo a sedersi al tavolo con la banca per spuntare un prezzo inferiore agli 80 milioni oggetto del credito chiesto nel messaggio».
Nella lettera alla commissione parlamentare il governo non si esprime invece, almeno per ora, sulla proposta della maggioranza della Gestione di concentrare nell’edificio Efg ("In termini di prestigio lo stabile sarebbe all’altezza di ospitare una cittadella della Giustizia") non solo, come prospettato dal Consiglio di Stato, il Tribunale d’appello - inclusi quindi Tribunale penale cantonale e Corte d’appello e revisione penale (oggi a Locarno) -, la Pretura penale (adesso a Bellinzona) e l’Ufficio dei giudice dei provvedimenti coercitivi, ma anche il Ministero pubblico (compresi i magistrati attualmente operativi a Bellinzona). Anche la Procura dunque, che il messaggio governativo prevede invece di lasciare al Palazzo di giustizia, sempre a Lugano, una volta ristrutturato. "Per noi resta di fondo una certa perplessità sul fatto che le autorità giudiziarie che oggi sono a Locarno e a Bellinzona verrebbero portate a Lugano”, dichiarava, da noi contattato al termine della riunione commissionale del 3 novembre, il capogruppo del Ppd Maurizio Agustoni “Abbiamo sempre sostenuto la necessità di avere dei presidi dello Stato un po’ in tutte le regioni”.