Ticino

Controlli amianto, irregolarità in sette casi su undici

Rifiuti edili, le verifiche del Dipartimento del territorio presso le aziende autorizzate allo stoccaggio e alla bonifica. 'Dopo i correttivi, situazione migliorata'

Sacchi rifiuti edili (foto Dipartimento del territorio)
4 novembre 2020
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Filiera ticinese dell'amianto sotto la lente del Dipartimento del territorio. Effettuati nel corso del primo semestre di quest'anno, i controlli "hanno evidenziato, in parecchi casi, delle irregolarità" nella corretta applicazione delle modalità di gestione, stoccaggio e smaltimento dei rifiuti contenenti amianto. L’Ufficio cantonale dei rifiuti e dei siti inquinati ha quindi "immediatamente intimato i dovuti correttivi, in seguito verificati in occasione di successivi accertamenti": ebbene, "le migliorie e gli interventi puntuali apportati dalle imprese hanno permesso di riscontrare un netto miglioramento della situazione".

È quanto rende noto il Dipartimento del territorio stilando un bilancio dei sopralluoghi presso le aziende di smaltimento autorizzate ad accogliere rifiuti edili con materiali contenenti amianto debolmente agglomerato proveniente dai cantieri e presso le imprese di bonifica abilitate dalla Suva. In sette casi su undici era stata ravvisata "una situazione in contrasto con l’ordinamento vigente".  È stato pertanto necessario intervenire "intimando il rispetto delle corrette modalità di gestione di questa tipologia di rifiuto speciale", spiega il Dipartimento diretto da Claudio Zali. 

Con la modifica del Regolamento della Legge edilizia cantonale, entrata in vigore il 1. gennaio 2014, le domande e/o le notifiche di costruzione che contemplano interventi su edifici o impianti costruiti prima del 1. gennaio 1991 devono contenere, ricorda il Dt, una perizia specialistica sull’eventuale presenza di amianto o altre sostanze pericolose (piombo, policlorobifenili e idrocarburi policiclici aromatici) e sulle relative modalità di separazione e smaltimento. "I suddetti interventi, autorizzati con licenza edilizia municipale ed eseguiti da imprese di bonifica debitamente autorizzate dalla Suva, hanno generato dei quantitativi crescenti di rifiuti edili contenenti amianto debolmente agglomerato, classificati secondo l’Ordinanza sulle liste sul traffico di rifiuti quale rifiuto speciale", afferma ancora il Dipartimento. Nei primi anni 2000, inoltre, è stata costituita una piattaforma di competenze, denominata 'ReteInfo Amianto', la quale  si avvale delle conoscenze specifiche di esperti settoriali (salute pubblica, protezione dell’ambiente, gestione dei rifiuti, esperti di sicurezza sul posto di lavoro, ecc.) allo scopo di fornire informazioni sulla corretta gestione e sul corretto smaltimento di materiali contenenti amianto". L’obiettivo principale di ReteInfo Amianto è "di assicurare la necessaria informazione affinché gli interventi su materiali contenenti amianto avvengano senza rischi per la salute pubblica e per l'ambiente".