Società

Tagli alla Rsi: altri 34 posti in meno tra il 2021 e il 2024

L'azienda risparmia ulteriori 8 milioni di franchi. Con gli 11 già tagliati sui 12 annunciati a febbraio, saranno 45 i posti in meno tra il 2021 e il 2024

6 ottobre 2020
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In linea con il piano di risparmio annunciato la scorsa settimana dalla Ssr – 250 posti in meno in quattro anni per un risparmio di 50 milioni di franchi, 116 alla Srf – la Rsi taglierà 34 ulteriori posti di lavoro, riduzione che va ad aggiungersi agli undici posti già tagliati sui 12 annunciati nel febbraio scorso. La decisione significa per l’azienda un ulteriore risparmio di 8 milioni di franchi e la riduzione di complessivi 45 posti di lavoro dal 2021 al 2024. Perché la riduzione si compia – si legge nel comunicato ufficiale dell’azienda – “i licenziamenti non possono, ad oggi, essere del tutto esclusi”. La direzione Rsi specifica anche che tale riduzione sarà affrontata “considerando la piramide anagrafica del suo personale”, e cioè l’interesse delle sue collaboratrici e dei suoi collaboratori per pre-pensionamenti volontari e il potenziale di riconversione professionale presente in azienda, facendo leva anche sulle misure accompagnatorie annunciate dalla Ssr e, in particolare, la facilitazione del pre-pensionamento volontario e la creazione di un fondo di riconversione professionale”. Piramide anagrafica che indica che le fluttuazioni naturali, ovvero il raggiungimento dei 65 anni di età, coinvolgeranno – tra il 2021 e il 2024 – 70 collaboratrici e collaboratori.

“La Rsi – si legge ancora nella nota – ha già introdotto quest’anno e sino al 2021 il congelamento dei posti di lavoro resi disponibili da pensionamenti e pre-pensionamenti e, per il biennio 2022-2023, adotterà un sistema di sostituzione ridotta, nell’ordine del 50% dei pensionamenti ordinari». Il tutto nel prosieguo dei processi di trasformazione annunciati a febbraio, in ottica di “offerta di qualità, equilibrio tra offerta radiotelevisiva lineare classica e digitale, nel pieno rispetto della Concessione e del proprio mandato di Servizio pubblico”, da adeguarsi ai mutamenti in atto.

 

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