Così Andrea Pagani dopo le rivelazioni della 'Regione' e del 'Caffè' sul caso dei cinque pp preavvisati negativamente dal Consiglio della magistratura
"I due ulteriori messaggi da parte del presidente del Tribunale penale cantonale (il giudice Mauro Ermani, ndr.) a cui si fa riferimento (risalenti alla fine di luglio) non sono stati né suscitati né richiesti dal procuratore generale, che ha ritenuto di non dover intervenire poiché contenenti delle considerazioni asseritamente trasmesse proprio al Consiglio della magistratura nel contesto della procedura in corso per il rinnovo delle cariche di procuratore pubblico". È quanto tiene a precisare il pg Andrea Pagani, in una nota diramata stamattina dal Ministero pubblico, dopo quanto emerso nelle ultime ore in relazione alla vicenda, ancora tutta da chiarire, del preavviso negativo alla rielezione di cinque procuratori pronunciato dal Consiglio della magistratura. La 'Regione' ha riferito di un messaggio (WhatsApp o sms), e del relativo contenuto, che Pagani ha ricevuto da Ermani il 29 luglio: abbiamo ipotizzato fra l'altro che i giudizi ("malissimo", "male", "preoccupante") espressi dal presidente del Tpc su tre dei cinque pp poi preavvisati negativamente dal Cm potessero essere una sintesi del suo rapporto indirizzato allo stesso Consiglio della magistratura. Il 'Caffè', oltre che di quest'ultimo messaggio (che va ad aggiungersi a quello di cui ha scritto venerdì 'Tio,ch'), ha parlato di un terzo messaggio.
Domani intanto si riunisce la commissione 'Giustizia e diritti' del Gran Consiglio (la nomina di giudici e pp compete al parlamento). Si attende di conoscere i suoi prossimi passi per fare piena luce su una storia - gli spietati preavvisi del Consiglio della magistratura concernenti cinque pp, che in precedenza non sono mai stati oggetto di richiami formali o ammonimenti, i messaggini inviati dal presidente del Tpc al procuratore generale (ingerenze dell'autorità giudicante nella gestione del MInistero pubblico e quindi nell'indipendenza dei procuratori?) - sta minando la credibilità delle istituzioni e la fiducia del cittadino in esse.
Dalle audizioni del pg Pagani e del presidente del Consiglio della magistratura, il giudice Werner Walser, davanti alla commissione parlamentare è mai emerso questo capitolo dei messaggini del giudice penale Ermani. E sull'opportunità di questi messaggini - di cui i cinque procuratori nulla sapevano - la commissione e il Consiglio della magistratura si stanno interrogando? Avrebbero dovuto essere oggetto di segnalazione al Cm? I quesiti non sono pochi.