Ticino

La commissione parlamentare sentirà i cinque pp

Vicenda preavvisi, la decisione è stata presa stamattina dalla 'Giustizia e diritti'

28 settembre 2020
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La commissione 'Giustizia e diritti' del Gran Consiglio ascolterà i cinque procuratori pubblici la cui rielezione è stata preavvisata negativamente dal Consiglio della magistratura. La decisione è stata presa questa mattina nel corso della riunione commissionale. La 'Giustizia e diritti' dà così seguito all'istanza inoltratale dai magistrati interessati, i quali, come abbiamo riferito nell'edizione online di venerdì, hanno anche chiesto al Consiglio della magistratura l'accesso agli atti per capire come si siano formati i giudizi particolarmente duri espressi nel loro confronti dalla stessa autorità che vigila sul sistema giudiziario in vista dell'imminente rinnovo delle cariche al Ministero pubblico da parte del parlamento.

L'articolo 29 della Costituzione federale

Una richiesta di accesso agli atti per sapere su quali elementi il Consiglio della magistratura ha fondato i propri pareri e poter esercitare quindi con piena cognizione di causa il diritto di essere sentito. Tuttavia sino a oggi pomeriggio dal Consiglio della magistratura non risulta sia arrivata una risposta alla richiesta dei pp. Una risposta che i cinque hanno sollecitato la scorsa settimana. Per il momento, dunque, tutto tace. Consiglio silente. E questo nonostante l'articolo 29 ("Garanzie procedurali generali") della Costituzione federale, articolo che al secondo capoverso recita: "Le parti hanno diritto d’essere sentite". Per esercitare con cognizione di causa questo diritto, sancito costituzionalmente, i cinque procuratori hanno appunto sollecitato l'accesso agli atti.

'Rientra comunque negli approfondimenti'

Mentre si aspetta una presa di posizione del Consiglio della magistratura sull'istanza dei pp, la 'Giustizia e diritti' compie un passo significativo. «Dal momento che ci hanno chiesto di essere ascoltati, abbiamo ritenuto giusto procedere alla loro audizione, un'audizione che rientra comunque negli approfondimenti che di questa vicenda stiamo facendo», spiega, contattato dalla 'Regione', il presidente della commissione, il popolare democratico Luca Pagani. La data dell'incontro con i cinque procuratori non è stata ancora fissata. Anche perché, aggiunge Pagani, «non conosciamo, per ora, l'esito della richiesta di accesso agli atti presentata dai cinque pp al Consiglio della magistratura». 

Sulla genesi degli impietosi pareri, formulati dal Consiglio della magistratura presieduto dal giudice d'Appello Werner Walser nei riguardi di ben un quarto dei pp che compongono la Procura, ci si attende che la 'Giustizia e diritti' faccia piena luce. Come si spiegano quei preavvisi negativi alla loro rielezione se i cinque inquirenti non sono stati oggetto in precedenza di richiami formali o ammonimenti? Quale ruolo ha avuto il presidente del Tribunale penale cantonale Mauro Ermani nella formazione dei preavvisi in questione? Visto il tenore degli stessi, come mai il Consiglio della magistratura e/o il procuratore generale Andrea Pagani non si sono mossi prima? Questi e altri gli interrogativi che la vicenda solleva e che necessitano di un chiarimento a trecentosessanta gradi da parte della commissione parlamentare, ovvero del Gran Consiglio, che è l'autorità chiamata a designare procuratori e giudici. 

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