Il collegamento avverrà inizialmente a cadenza oraria, poi da aprile ogni 30 minuti. Alcuni convogli via galleria del Ceneri anche tra Bellinzona e Lugano
«La pressione politica ha portato a un risultato». È decisamente soddisfatta Marina Carobbio, presidente della Deputazione ticinese alle Camere federali, per l’introduzione già dal 13 dicembre del collegamento ferroviario fra Locarno e Lugano attraverso la nuova galleria di base del Monte Ceneri. Un collegamento che sarà inizialmente previsto con cadenza oraria e in seguito (dal 5 aprile con l’introduzione dell’orario definitivo) ogni mezz’ora. Trenta minuti come la durata del viaggio fra le due città ticinesi.
Oggi la Deputazione ha incontrato il Consiglio di Stato, affrontando vari dossier importanti, di rilevanza sia cantonale, sia federale. Come quello dell’offerta ferroviaria che da dicembre, con la messa in funzione della galleria di base del Ceneri, sarà migliorata sensibilmente. Oggi, infatti, le Ffs hanno presentato i nuovi orari: quello provvisorio valido dal 13 dicembre al 4 aprile, attendendo il completamento del raddoppio di binari tra Tenero e Contone, e quello definitivo. La principale novità è che già da dicembre il viaggio tra Locarno e Lugano durerà soltanto 30 minuti. Fino ad aprile è previsto un collegamento ogni ora e in seguito ogni mezz’ora, hanno precisato le Ffs da noi contattate. Un collegamento che a inizio giugno il Consiglio federale aveva escluso fino ad aprile, ma che infine è stato ugualmente implementato, come anticipato da ‘laRegione’ sempre a giugno. «La Deputazione è stata molto attiva su questo tema – sottolinea Carobbio a 'laRegione' –. Abbiamo dapprima incontrato l’Ufficio federale dei trasporti e poi le Ffs, coinvolgendo anche il Consiglio di Stato». Questo risultato è stato ottenuto «grazie al lavoro politico svolto dalla Deputazione». Da aprile questa linea (RE80) sarà prolungata fino a Milano, con fermata a Chiasso, mentre l’attuale RE10 (Milano-Bellinzona) non sarà più in servizio.
Fino ad aprile non arriveranno fino a Locarno (ma solo fino a Bellinzona) i treni della Südostbahn che collegheranno, con cadenza oraria percorrendo la linea panoramica del Gottardo, il Ticino a Zurigo/Basilea. Le Ffs hanno annunciato novità anche sul collegamento fra Bellinzona e il Sottoceneri: dal 13 dicembre, durante gli orari di punta, alcuni convogli percorreranno la nuova galleria del Ceneri riducendo così il tempo di viaggio di 15 minuti. In questi casi il viaggio tra Bellinzona e Lugano dovrebbe dunque durare solo un quarto d’ora. Fino ad aprile la maggioranza dei treni percorrerà ancora la tratta di montagna del monte Ceneri. In seguito questa linea (S10) collegherà Biasca a Chiasso, via galleria del Ceneri. Le Ffs hanno inoltre ricordato che con l’introduzione dell’orario definitivo in Ticino circoleranno i nuovi treni a due piani da e verso la Svizzera tedesca. Con la messa in funzione della nuova galleria il viaggio tra Zurigo e Lugano durerà dunque meno di due ore.
Oltre alle questioni legati alla ferrovia (compreso il tavolo di lavoro istituito per trovare una soluzione per far fermare in futuro i treni a lunga percorrenza anche a Mendrisio e Chiasso), la deputazione ha pure discusso di coronavirus: in settembre le Camere dibatteranno sulla legge Covid-19 nella quale saranno inserite le relative ordinanze emesse dal Consiglio federale, valide solo per sei mesi. «Sarà importante che in questa legge verrà inserita anche una componente regionale», precisa Carobbio. Questo per far sì che eventuali aiuti federali vengano riconosciuti anche nel caso in cui un cantone decida di andare oltre le disposizioni federali, come aveva fatto il Ticino. Sul tavolo del parlamento vi sarà anche il nuovo Messaggio sulla cultura che comprende «aspetti importanti legati alla promozione del plurilinguismo, in particolare relativi agli scambi linguistici». Sull’accordo sui frontalieri l’esecutivo cantonale ha poi ribadito che intende incontrare il consigliere federale Ueli Maurer per decidere i prossimi passi da intraprendere. Anche i presunti casi di mobbing presso l’antenna luganese del Ministero pubblico della Confederazione e al Tribunale penale federale (Tpf) di Bellinzona sono stati un tema: l’obiettivo primario è quello di «garantire che la sede del Tpf rimanga in Ticino. Nelle prossime settimane una delegazione della Deputazione affronterà questo tema con il presidente del Consiglio di Stato Norman Gobbi».
La Deputazione ha pure visitato la futura sede dell’Istituto di ricerca in biomedicina (Irb) e dell’Istituto oncologico di ricerca (Ior) a Bellinzona. E questo perché «la Confederazione ha annunciato di voler rivedere parte del finanziamento a istituti come questi a partire dal 2025 nell’ambito del Messaggio sull’educazione, la scienza e l’innovazione», rileva Carobbio. «Riteniamo che questi centri di eccellenza siano molto importanti: generano posti di lavoro e svolgono ricerche che hanno un impatto reale» sulla società. La Deputazione si attiverà quindi a difesa di questi finanziamenti.