Ticino

Bimbi e autismo, Fondazione Ares in campo anche in estate

Presentati con Mission bambini Switzerland foundation gli 'Educational camp', per offrire anche nei mesi estivi un sostegno ai ragazzi con disturbi autistici

Ti-Press
23 luglio 2020
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Un campo estivo a favore di bambini con diagnosi di Disturbo dello spettro autistico, in modo da permettere loro di continuare il percorso di apprendimento anche durante l'estate, garantendo così interventi a cura di personale specializzato. Coinvolgendo le famiglie per avere tutte le informazioni necessarie sui bisogni e le necessità di ogni singolo bimbo. È questo il progetto presentato oggi da Fondazione Ares e Mission bambini Switzerland foundation. «Andiamo a coprire un bisogno», spiega alla ‘Regione’ Chiara Lombardoni, pedagogista della Fondazione Ares. Nel senso che «in estate tanti servizi chiudono, e in particolare quest’anno a causa della pandemia tantissime proposte dedicate a bambini con disabilità sono state annullate».

Questo ‘Educational camp’ «è un po’ differente rispetto ad altre attività ricreative come possono essere le colonie. Con i bambini piccoli giochiamo certo, ma con una forte attenzione pedagogica, con l’obiettivo di migliorare la situazione a livello clinico». È chiaro, annota: «In una settimana non si fanno miracoli». Ma avere questi giorni - 17/21 agosto e 24/28 agosto - «porta ad avere una continuità importante, soprattutto in collaborazione con le famiglie dei 20 bimbi e ragazzi che ospiteremo. Ci hanno detto cosa è più importante per loro e quali sono i loro desideri, abbiamo conosciuto i bambini, in questo modo possiamo lavorare individualmente. Così sappiamo i bisogni di ognuno, e sappiamo come agire per raggiungere degli obiettivi socialmente significativi. E alla fine dar loro un resoconto, con dei consigli».

'In aiuto di bambini a rischio esclusione'

Il progetto ha trovato, convinto e munifico, il sostegno di Mission bambini Switzerland foundation, sezione elvetica di un’associazione che opera in 14 Paesi con progetti di sostegno all’infanzia più fragile e svantaggiata. Da noi interpellata, la rappresentante Maria Elena Di Fazio annota che «l’incontro con Fondazione Ares si inserisce nella nostra volontà di sostenere progetti inclusivi per i bambini che purtroppo hanno anche la sfortuna di essere affetti da autismo, un disturbo socialmente poco conosciuto e compreso. Ciò rende i bimbi colpiti da sindrome autistica particolarmente fragili ed esclusi». L’incontro fortunato è nato perché «eravamo alla ricerca di un partner scientifico e tecnico che potesse rappresentare e tradurre in interventi concreti la nostra volontà di supportare le famiglie con figli affetti da questi disturbi. Ci hanno proposto questo progetto che è un esperimento unico in Svizzera e Nord Italia, fondamentale perché dare ai bambini l’opportunità non solo di non interrompere la continuità dell’esperienza educativa in estate, ma rafforzarla con qualcosa di pensato per loro a livello individuale, è qualcosa di straordinario». Da qui la scelta «di sostenere finanziariamente questo progetto, un investimento importante ma che riflette la nostra fiducia e il nostro interesse per questa proposta».

'Ci piacerebbe continuare anche nei prossimi anni'

È evidente anche l’orgoglio del direttore di Fondazione Ares Claudio Cattaneo. «L’obiettivo è fornire un luogo di attività chiaramente ludiche, ma anche educative e di apprendimento specifiche. Ci piacerebbe poter continuare al di là di questo anno particolare, e possibilmente ampliare la proposta anche nei prossimi anni». Importante è stata anche «a livello logistico la collaborazione con Atgabbes, che ci ha fornito a prezzo modico la possibilità di usare per gli ‘Educational camp’ il preasilo di Giubiasco-Pedevilla». Infine, «ci siamo concentrati sul riorganizzare il personale per dirottarlo verso le attività di gruppo e la preparazione pedagogico-educativa durante le settimane di presenza dei bambini».