La maggior parte proveniva da Serbia e Macedonia. Il Consiglio di Stato è però convinto che in molti non si siano annunciati alla hotline
Dal 6 luglio, ovvero da quando Berna ha imposto l'obbligo di quarantena per tutte le persone che rientrano da Paesi considerati a rischio, in Ticino si sono annunciate 166 persone. Come anticipato dalla Rsi, la maggior parte proveniva da Serbia e Macedonia. Il Consiglio di Stato è però convinto che in molti, "troppi", non si siano annunciati alla hotline.
Il governo ticinese chiede dunque a Berna misure di controllo più incisive alle frontiere. "Competente per i controlli alla frontiera, anche quella terrestre, è la Confederazione. E dovrebbe essere maggiormente attiva nei controlli", commenta Gobbi ai microfoni della Rsi.
"Se non sappiamo chi è rientrato e nemmeno da dove, diventa difficoltoso poter controllare", aggiunge il presidente del Consiglio di Stato.
Dal canto suo la Confederazione ha già annunciato settimana scorsa che mercoledì verrà aggiornata la lista dei cosiddetti 'Paesi a rischio' con l'obbligo di quarantena al rientro in Svizzera.