Ticino

Previdenza, buona performance ma il risanamento è lontano

L'Ipct ha visto crescere il suo patrimonio nel 2019. L'esigenza di ricapitalizzazione per 500 milioni rimane invariata

Un equilibrio difficile da raggiungere (Ti-Press)
18 giugno 2020
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Patrimonio in crescita per l'Istituto di previdenza del Cantone Ticino. Le performance degli investimenti l'anno scorso sono state più che positive: +9,5% (2018: -2%). "Al 31.12.2019, dopo la contabilizzazione di accantonamenti per 250 milioni di franchi, il grado di copertura globale è risalito dal 63.6% al 66.3% ma rimane al di sotto del grado di copertura previsto dal piano di finanziamento (69.8%)", si legge in una nota del Cda dell'ente previdenziale.

La gestione del patrimonio

Le azioni svizzere hanno conseguito una performance di ben il 30.6% nel 2019 mentre le azioni estere hanno avuto un rendimento superiore al 20%. Il settore azionario rappresentava, al 31.12.2019, il 26.2% del patrimonio totale investito dell’Ipct. Nel 2018 il rendimento delle azioni era stato marcatamente negativo, quelle svizzere ad esempio avevano fatto segnare il -8.6% e quelle estere con perdite ancora superiori.
Per quanto riguarda le obbligazioni i rendimenti sono stati positivi: 3.2% per le obbligazioni  in franchi svizzeri, 3.9% per le obbligazioni statali estere e ben il 8.9% per le obbligazioni emesse dalle aziende estere. Complessivamente le obbligazioni al 31.12.2019 raggiungevano il 47.6% del patrimonio totale investito dell’Ipct. Il valore degli investimenti nel settore immobiliare svizzero ha raggiunto 816,6 milioni di franchi (2018: 759 milioni). L’immobiliare indiretto ha raggiunto un valore di 411,4 milioni (2018: 365,8 milioni) e ha conseguito un rendimento del 4.4% (2018: 4.1%). Gli immobili di proprietà dell’Ipct hanno raggiunto i 405,1 milioni (2018: 393,2 milioni) e conseguito un rendimento del 4.2%. (2018: 4.7%).
Nel corso del 2019 il Consiglio di Amministrazione ha deciso di inserire nella strategia di investimento una quota di immobiliare estero pari al 3% del patrimonio. A fine 2019 sono stati investiti nell’immobiliare estero tramite fondazioni di investimento di diritto svizzero 83,4 milioni. Il costo per l’amministrazione del patrimonio dell’Ipct è stato pari allo 0,14% del valore del patrimonio (2018: 0,13%), largamente inferiore al valore medio di 0,48% rilevato da Swisscanto.

Verso investimenti più sostenibili

Il tema della sostenibilità degli investimenti è regolarmente discusso in seno al Consiglio di Amministrazione che concretamente a fine 2018 ha deciso di aderire al servizio di Ethos denominato “Ethos Engagement Pool Schweiz”. Si tratta di una piattaforma di dialogo che ha lo scopo di indurre le aziende ad adottare pratiche più sostenibili in materia ambientale, sociale e di
governance. Si rileva inoltre che nella gestione del proprio parco immobiliare, l’Ipct pone particolare attenzione per quanto riguarda gli aspetti della sostenibilità ambientale e, concretamente quando vi è la possibilità, i vecchi sistemi di riscaldamento con olio combustibile sono sostituiti con sistemi alimentati da energie rinnovabili.

Le ripercussioni della pandemia “Coronavirus”

L’ottima performance del 2019 non può purtroppo suscitare particolare ottimismo per il futuro. Infatti se non bastasse lo scenario impietoso dei tassi di interesse negativi per le obbligazioni senza rischio, il sopraggiungere a partire da febbraio 2020 della pandemia “Coronavirus” con il conseguente “lockdown”, ha causato elevatissimi ribassi sui mercati azionari che,
successivamente, sono stati in gran parte recuperati, tanto che a metà giugno 2020 la performance del patrimonio dell’Ipct da inizio anno era risalita a circa il -1,1%. Tutti gli esperti sono comunque concordi nell’attendersi una forte contrazione dell’attività economica per il 2020.
Il Consiglio di Amministrazione - si legge in una nota - a partire da marzo 2020 ha iniziato a esaminare, a scadenze ravvicinate, l’evoluzione dei mercati e a vagliare le diverse opzioni d'intervento e ha deciso di confermare la strategia d'investimento di lungo termine, evitando interventi sul patrimonio di tipo tattico, dettati dal panico del momento creato dai ribassi delle quotazioni azionarie. 

Cinquecento milioni per garantire le rendite agli over 50

Il Consiglio di Stato il 15 gennaio 2020 ha licenziato il messaggio 7784 che richiede di attribuire all’Ipct un contributo supplementare di 500 milioni per coprire il costo aggiuntivo delle garanzie di pensione concesse agli assicurati con più di 50 anni nell’ambito della riforma entrata in vigore il 1° gennaio 2013. "L’ottimo risultato della gestione patrimoniale 2019 (che ha fatto seguito alla performance negativa del -2% del 2018 e che in parte è già stata “mangiata” dalle conseguenze sui mercati finanziari della pandemia “Coronavirus”) non ha fatto venir meno la necessità di questo contributo supplementare, che non è stato richiesto per rendimenti insufficienti ma per il maggior costo delle garanzie di pensione accordate nel 2012 agli ultra cinquantenni", si precisa. Attualmente il Messaggio 7784 è all’esame della Commissione della gestione e finanze del Gran Consiglio.

Il pensionamento della generazione dei baby-boomer ha contraddistinto anche il 2019 causando un forte aumento delle rendite versate, mentre è più lento l’aumento dei contributi incassati. Nel 2019 le rendite versate sono ammontate a 319,2 milioni (2018: 310,4 milioni), mentre i contributi incassati hanno raggiunto 271,5 milioni (2018: 270,9 milioni). "Il più rapido aumento dei pensionati rispetto agli assicurati attivi ha portato a un peggioramento del rapporto attivi/beneficiari di rendita che a fine 2019 è pari al 1.71 (2018: 1.76). Si tratta di un dato strutturale molto sfavorevole che è indice di ridotta capacità di risanamento.