Si tratta dell'istituto comunale di Minusio. Alle Medie 15 docenti hanno presentato dei certificati medici, per cui non saranno presenti in aula lunedì.
Lunedì riaprono le scuole dell'obbligo in Ticino. In vista della riapertura, settimana scorsa, il Dipartimento dell'educazione, della cultura e dello sport (Decs) ha emanato una serie di direttive che tutte le sedi dovranno osservare. Il Decs ha inoltre allestito un video che illustra le norme da rispettare per il rientro scolastico.
In conferenza stampa a Bellinzona, Emanuele Berger, direttore della Divisione della scuola e coordinatore del Decs, Tiziana Zaninelli, capo della Sezione dell’insegnamento medio e Rezio Sisini, responsabile della Sezione delle scuole comunali, spiegano con quali modalità le varie sedi riapriranno le loro porte l'11 maggio.
«Tutti gli istituti scolastici (scuole dell'infanzia ed elementari) tranne uno apriranno le loro porte lunedì 11 maggio. La scuola comunale di Minusio ha richiesto di posticipare l'apertura a giovedì» per la prima e la seconda classe elementare, indica Rezio Sisini. Mentre «tutte le 36 sedi di scuola media riapriranno lunedi – aggiunge Tiziana Zaninelli –. I ragazzi vivranno in un modo diverso le ultime sei settimane di scuole». L'anno scolastico, conferma Zaninelli, avrà una validita piena tenendo conto dei giudizi di gennaio e quanto svolto fino a metà marzo. Per il periodo della scuola a distanza, invece, i docenti sono stati invitati ad essere «pro allievi», cioè tenere positivamente conto dell'impegno degli studenti nel seguire le lezioni online e della puntualità per la consegna dei compiti.
Alle Medie, spiega Zaninelli, le materie non svolte in presenza andranno avanti a distanza. Mentre alle Elementari con il rientro in aula l'insegnamento a distanza non verrà più proposto, «in quanto i docenti lavoreranno già a tempo pieno in presenza: due giornate e mezzo e con una metà classe e due giornate e mezzo con l'altra metà», osserva Sisini.
Per quel che riguarda i docenti, alle scuole medie sono 15 gli insegnanti che hanno presentato dei certificati medici, per cui non saranno presenti in classe lunedì.
«Ticino è l’unico cantone che ha scelto di riaprire a classi dimezzate e mantenerle così fino alla fine dell'anno scolastico», spiega dal canto suo Emanuele Berger. La situazione delle riaperture scolastiche in Svizzera in effetti cambia da cantone a cantone, ecco il dettaglio:
«Per settembre ci sono tre scenari per il momento – indica Berger –: i scienziati trovano il vaccino per cui tutto torna alla normalità; c'è un nuovo picco della pandemia e quindi si deve tornare alla situazione di scuola a distanza; oppure, come adesso, dobbiamo continuare a convivere con il virus e con delle misure di prevenzione. Vedremo».
«La scuola a distanza comporta alcune difficoltà sul piano dell’equità tra gli allievi che hanno la fortuna di essere accompagnati dai genitori e tra quelli che non hanno questa possibilità. Il grande rischio della scuola a distanza è quello di perdere gli allievi più deboli. – aggiunge Berger –. Il senso della riapertura della scuola in presenza però non è quello di riprendere con delle valutazioni sommative».
«La scuola obbligatoria e pubblica è una conquista della nostra società – prosegue il coordinatore del Decs–. Va difesa, soprattutto in momenti difficili come quelli che stiamo attraversando. La scuola in effetti è per tutti e comporta non solo l'aspetto dell'apprendimento ma anche delle relazioni tra allievi, famiglie e docenti. Tutto ciò, che pè una parte molto importante della scuola, diventa molto carente stando a casa».