Ticino

Finora un miliardo di franchi di crediti Covid-19

Lo rende noto l'Associazione bancaria ticinese che fa notare come non sia stato abolito - nemmeno temporaneamente - il bollo cantonale che grava sui contratti bancari

La liquidità alle Pmi per ora è garantita (Ti-Press)
23 aprile 2020
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In Ticino è stata raggiunta la soglia del miliardo di franchi di crediti concessi nell'ambito dell'ordinanza federale Covid-19. Lo rendo noto l’Associazione bancaria Ticinese (Abt). "Si tratta di una cifra considerevole rapportata all’economia cantonale e dimostra come le imprese ticinesi stiano apprezzando l’opportunità di finanziarsi a condizioni vantaggiose in questo difficile momento congiunturale", si legge in una nota della stessa Abt. Ricordiamo che fino al 10% del fatturato (massimo 500 mila franchi) il credito è garantito dalla Confederazione per il 100% dell'importo e il tasso d'interesse è nullo almeno per i primi cinque anni della durata del prestito. La quota superiore ai 500 mila franchi è garantita per l'85%.

L'Abt rileva regolarmente questi dati presso le banche con attività creditizia in Ticino. I crediti Covid-19 con limite fino a 500mila franchi attualmente concessi sono 8’430 per un totale di 898 milioni di franchi mentre quelli superiori a 500mila sono 42 per un totale di 92 milioni di franchi.

"Nel complesso quindi a 8'472 imprese sono stati concessi prestiti pari a 990 milioni di franchi", si precisa. Da notare che si tratta di cifre in difetto, in quanto non tutte le banche con attività su suolo nazionale forniscono dati regionali. "Inoltre, le cifre sono in evoluzione, poiché varie richieste, soprattutto quelle oltre il mezzo milione di franchi e coperte solo parzialmente dalla garanzia della Confederazione, sono ancora in fase di analisi".

Il termine per la richiesta scade il prossimo il 31 luglio

Anche i dati a livello svizzero, pubblicati dalla Segreteria di Stato dell’economia (Seco), dimostrano l’efficacia di questo strumento creditizio: finora a oltre 100mila imprese sono stati concessi quasi 20 miliardi di franchi. Ricordiamo che questa operazione durerà fino al 31 luglio prossimo e il Consiglio federale ha recentemente raddoppiato il fondo di garanzia da 20 a 40 miliardi di franchi.

Quel fastidioso balzello cantonale

"Le banche, da parte loro, stanno investendo mezzi e risorse importanti per analizzare e smaltire in tempi brevi le numerosissime richieste. Questo lavoro amministrativo sta richiedendo un impegno notevole da parte degli istituti e dei collaboratori, generando una serie di costi che però, come chiesto dal Consiglio federale, non sono addebitati ai clienti". "L’unico obolo richiesto al cliente - fa notare l'Abt - riguarda il bollo cantonale che colpisce i documenti bancari e che il Cantone non ha voluto abolire, almeno temporaneamente, nemmeno in questa fase di crisi. Un’esenzione sarebbe stata sicuramente un gesto apprezzato da tutte le imprese ticinesi", si conclude.