Il Consiglio di Stato dopo la decisione del Tf di respingere i ricorsi: 'Lette le motivazioni, terremo comunque conto dell'attuale situazione di emergenza'
Il Consiglio di Stato "terrà debitamente conto dell’attuale situazione di emergenza con la quale il cantone Ticino è confrontato e tiene comunque a escludere sin d’ora la possibilità di un prelievo retroattivo della tassa". Così afferma il governo in un comunicato stampa appena giunto in redazione sulla sentenza, pervenuta stamattina alle parti, con cui il Tribunale federale ha respinto i diciannove ricorsi contro la tassa sui posteggi.
I giudici di Mon Repos si sono pronunciati a quasi cinque anni dall’ok del Gran Consiglio al balzello, ufficialmente tassa di collegamento, e a quasi quattro dall’avallo popolare. E lo hanno fatto rigettando le contestazioni di ditte e grande distribuzione. La tassa di collegamento si applica ad aziende e centri commerciali che dispongono di posteggi per almeno cinquanta autoveicoli. L’incasso preventivato dal Cantone è di 18 milioni di franchi annui, importo destinato a finanziare il trasporto pubblico. Ai ricorsi il Tribunale federale aveva accordato l’effetto sospensivo e pertanto la tassa sui posteggi, proposta dal Dipartimento del territorio ripescando una decisione presa a suo tempo dal Gran Consiglio, non poteva essere applicata. Ora è arrivata la sentenza di merito. Quello appena emesso dai giudici di Losanna è il dispositivo, in pratica la decisione ‘nuda e cruda’: nei prossimi giorni il Tribunale federale intimerà alle parti e pubblicherà le motivazioni. E saranno importanti per conoscere le modalità di applicazione del balzello. L'assenza delle motivazioni non permette al Consiglio di Stato di sbilanciarsi più di tanto al momento: solo una volta lette le motivazioni "il Consiglio di Stato potrà chinarsi sui legittimi interrogativi relativi alla messa in vigore del periodo di prova di tre anni, come previsto nel messaggio governativo. Nella propria valutazione il Governo terrà debitamente conto dell’attuale situazione di emergenza con la quale il Ticino è confrontato", scrive lo stesso governo. Il quale "tiene comunque ad escludere sin d’ora la possibilità di un prelievo retroattivo della tassa". I ricorsi erano partiti nel 2016, tra fine luglio e inizio settembre.