Ticino

43 decessi per coronavirus in casa anziani

Gli aggiornamenti del governo: tre pazienti Covid trasferiti in Svizzera interna. De Rosa: il picco è ancora lontano. Cocchi: troppa gente in giro

Un terzo del totale dei decessi per coronavirus è avvenuto in case per anziani (Ti-Press)
1 aprile 2020
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«Passiamo dall'arancione al rosso: restare a casa è un atto di responsabilità. Il picco è ancora lontano». Con queste parole il direttore del Dipartimento della sanità e della socialità, Raffaele De Rosa, apre la conferenza stampa odierna del governo sulla situazione del coronavirus in Ticino. «Al momento riteniamo prematuro poter allentare le misure restrittive in vigore».

È il medico cantonale a portare l'aggiornamento dei dati: oggi sono 2'195 i contagi totali in Ticino. 396 sono le persone ricoverate, delle quali 76 in terapia intensiva e di queste 72 intubate. Per quanto riguarda i decessi si contano cumulativamente 132, 12 in più rispetto a ieri. Di questi decessi, 43 si sono verificati all'interno di case per anziani.

Il nuovo dato riguarda il numero di pazienti dimessi che sono 229, 27 persone nelle ultime 24 ore altre . «I numeri sono stabili – indica Merlani –. Ma siamo troppo vicini a raggiungere la capacità massima degli ospedali. Bisogna fare moltissima attenzione e rispettare le regole d'igiene».

Il medico cantonale inoltre conferma che negli scorsi giorni sono stati trasferiti in Svizzera interna tre pazienti Covid ticinesi in terapia intensiva. 

I contagi nelle case per anziani

A proposito del numero di contagi all'interno delle case per anziani, Giorgio Merlani afferma che «non è possibile sigillare nessuno sotto una campana di vetro. Ci sono sempre punti di contatto con l'esterno, per esempio il personale che lavora nelle strutture, piuttosto che i fornitori». I decessi avvenuti in queste strutture, annota il medico cantonale, sono circa un terzo rispetto al totale delle morti per coronavirus in Ticino. 

Cocchi: 'Troppa gente in giro'

Il monito arriva dal capo dello Stato maggiore cantonale di condotta (Smcc), Matteo Cocchi: 'Abbiamo rilevato stamattina che c'è troppa gente in giro. È un segnale preoccupante di allentamento del rispetto delle misure decretate dalle autorità. Bisogna fare buon uso delle libertà individuali». Cocchi torna sulla questione del turismo pasquale da Oltralpe: «Domani parte una campagna informativa in tutta la Svizzera dove la polizia ticinese richiede ai cittadini di non scendere in Ticino per le vacanze di Pasqua.