Il direttore del Tierspital dell’Uni di Zurigo spiega come occuparsi degli animali domestici quando il padrone è positivo, anche per i dogsitter
A Hong Kong, il nuovo virus corona è apparso per la prima volta in un cane alla fine di febbraio, il suo proprietario era stato infettato. Il cane, che non aveva sintomi rilevanti, è stato messo in quarantena. Dopo 5 giorni i test sono stati ripetuti e nel cane sono state trovate ancora piccole quantità del virus Sars-CoV-2. C'è stato un secondo caso analogo sempre ad Hong Kong. Infine, ieri la facoltà di medicina veterinaria di Liegi in Belgio ha riportato il caso di un gatto positivo, il padrone è ammalato. "Questi animali possono essersi contaminati nell’ambiente annusando oggetti o superfici dove era presente il virus", spiega il dottor Partick Kircher direttore del Tierspital dell’Università di Zurigo. Il professore precisa che allo stato attuale delle conoscenze, si presume che gli animali domestici non abbiano un ruolo significativo nella trasmissione del nuovo virus e per loro stessi il COVID-19 non sia pericoloso. «Nessuna prova indica che per gli animali domestici questo nuovo coronavirus sia pericoloso». Gli animali sarebbero piuttosto le vittime, non gli 'untori'.
Aniamli domestici contaminati ma non veicolano il virus
Chiediamo al professore come si è arrivati a questa conclusione, scarseggiano i test per le persone, come facciamo a sapere quanti animali domestici possono essere infettati e se possono diventare un veicolo di trasmissione? «Non ci sono studi per ora. Ma sappiamo che ad Hong Kong due animali domestici di due persone positive a COVID-19 avevano, anche loro, il virus. Va detto che questi test molto sensibili e rilevano quantità anche minime del patogeno. Pensiamo che gli animali si siano contaminati nell’ambiente (le mucose dell’animale sono venute in contatto con oggetti o superfici contaminate dal virus) e non ci sia stata una trasmissione dell’infezione. Se il nuovo coronavirus passasse dall’uomo agli animali domestici e fosse un problema per loro, avremmo molti cani o gatti ammalati, soprattutto perché abbiamo contatti stretti coi nostri animali, ma non è così. Mi ripeto ma voglio essere chiaro: oggi non abbiamo prove di una trasmissione del COVID-19 dall’uomo all’animale. Ritengo minino il rischio che ciò possa cambiare», precisa il direttore del Tierspital a Zurigo che ha emanato direttive nazionali in merito.
Tuttavia il coronavirus ci ha abituati a pensare giorno per giorno e la situazione viene monitorata costantemente dagli esperti. La World Small Animal Veterinary Association (WSAVA) raccomanda ai malati di Covid-19 di indossare una maschera quando si prendono cura dei loro animali domestici e di disinfettare accuratamente le mani prima e dopo ogni trattamento. In Svizzera le raccomandazioni per le persone infette, emanate dal Tierspital di Zurigo, sono quelle di limitare il contatto con tutti gli esseri viventi, compresi gli animali domestici, ma continuare ad occuparsi di loro: lavare le mani dopo aver accarezzato Fido, non lasciare che ti baci o ti lecchi la faccia, non condividere il cibo con lui, non dormire col gatto o il cane, tenere ciotole, cucce, giocattoli puliti. Tutto corretto? «Sì, tutto corretto. Al Tierspital di Zurigo quando abbiamo a che fare con un animale di una persona positiva al virus, ci proteggiamo con maschere, guanti. Non abbiamo ancora avuto il riscontro di un animale domestico positivo al Covid-19», precisa il veterinario. Anche per chi si occupa di animali di amici positivi al Covid-19, il Tirerspietal di Zurigo consiglia di osservare queste misure igieniche.
Come evolverà la situazione, è tutto da scoprire, anche per l’esperto. «Se lo sapessi...! Oggi posso esprimermi su ciò che sappiamo oggi; domani potrò dirle quello che saprò domani, ma sono fiducioso che non avremo una trasmissione dall’uomo all’animale o viceversa».
Anche in Ticino l'attenzione è alta. «Mi preme ricordare che la COVID-19 è una patologia delle persone, finora non vi sono prove del coinvolgimento di animali nel ciclo infettivo», ribadisce alla Regione il dottor Luca Bacciarini. Chi si dovesse ammalare - ricorda il veterinario cantonale - deve pensare al benessere del proprio animale: «Il detentore deve organizzarsi in modo preventivo, richiedendo a conoscenti, vicini di casa, o a professionisti (attività di dog-sitting e pensione per animali) la disponibilità di occuparsi del proprio animale in caso di necessità o di malattia, in caso di COVID-19 come di qualsiasi altra situazione di infortunio. Questo vale per cani e gatti ma anche e soprattutto per animali che richiedono particolari cure, come ad esempio gli animali da reddito e gli animali selvatici (rettili, pesci, uccelli, ecc.). Le Società Protezione degli Animali sono servizi di sostegno, ma dovrebbero essere coinvolte solo in caso di emergenza, per non sollecitarle troppo».
Dog sitter prestino maggiore attenzione all’igiene: « Anche se, allo stato attuale delle conoscenze, gli animali non hanno un ruolo nella trasmissione del virus SARS-CoV-2 è bene rispettare le comuni norme di igiene quando ci si occupa di animali di persone positive al test SARS-CoV-2. In primis evitando i contatti diretti con il proprietario dell’animale e poi adottando le misure di igiene come descritte nel documento del Tierspital di Zurigo o suggerite dall’USAV». L'ufficio del veterinario cantonale ha da subito informato veterinari, contadini, macelli, società di protezione animali, solo per fare alcuni esempi. Informazioni aggiornate su (https://www4.ti.ch/dss/dsp/covid19/operatori-sanitari/altri-operatori-sanitari/).
Il Sars-CoV-2 è un Betacoronavirus della famiglia dei coronavirus e causa la malattia COVID-19. I coronavirus sono numerosi nel regno animale. Molti animali sono già entrati in contatto con coronavirus nel corso della loro vita. Sono virus che si differenziano nettamente dal nuovo coronavirus . «C’è ad esempio quello felino, in circolazione da tempo, dà lievi disturbi gastrointestinali, che in rari casi possono degenerare in peritonite. Colpisce i gatti, ma non è trasmissibile all'uomo. Allo stesso modo, c’è un coronavirus che colpisce i cani e non è trasmissibili all’uomo», conclude il professore Partick Kircher direttore del Tierspital dell’Università di Zurigo.
Di seguito vari link utili per chi volesse approfondire il tema:
Pagina UVC dedicata alla COVID-19: https://www4.ti.ch/dss/dsp/uvc/settori-di-attivita/covid-19-attivita-ridotta/
Pagina dell’ufficio federale della sicurezza alimentare e di veterinaria: https://www.blv.admin.ch/blv/it/home/das-blv/auftrag/one-health/coronavirus.html
Pagina del l’ufficio federale dell’agricoltura: https://www.blw.admin.ch/blw/it/home/nachhaltige-produktion/produktionssicherheit/neuescoronavirus.html
Pagina della società svizzera dei medici veterinari: https://www.gstsvs.ch/fr/portail-vet/coronavirus.html
Pagina dell’unione contadini ticinesi: http://www.agriticino.ch/