Ticino

Ocst a tutte le ditte del Sopraceneri: 'Bisogna chiudere ora'

Nel settore industriale ancora troppe aziende sono attive in questi giorni. Il sindacato esorta a fermarsi con effetto immediato

Inviata una lettera a tutte le industrie del Locarnese, Bellinzonese e Tre Valli (Ti-Press)
20 marzo 2020
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Ancora troppe ditte aperte nel settore industriale, alcune delle quali hanno pure ignorato il ponte ordinato dal Cantone. Per questo motivo, preoccupati per l'attuale situazione sanitaria, il segretario regionale dell'Ocst Sopraceneri Marco Pellegrini e i suoi vice Pietro Fadda (responsabile di sede a Bellinzona) e Claudio Isabella (responsabile a Biasca) hanno inviato una lettera che giungerà in questi giorni a tutte le aziende attive nel settore industriale del Locarnese, Bellinzonese e delle Tre Valli. L'appello è chiaro: si chiede di "interrompere con effetto immediato le attività della vostra azienda ad eccezione di quelle necessarie per far fronte ai bisogni primari della popolazione".

Lavoro e distanze: 'Numerosissime segnalazioni da parte dei lavoratori'

Ricordando le risoluzioni emanate negli scorsi giorni dal Consiglio di Stato e le raccomandazioni dello Stato maggiore di condotta, l'Ocst Sopraceneri sottolinea che nel mondo lavorativo può essere svolto solo ciò che è oggettivamente urgente e non procrastinabile, il tutto però garantendo sempre la distanza sociale tra le persone. "Evidentemente risulta difficile per non dire impossibile lavorare in azienda garantendo la necessaria sicurezza per le lavoratrici e i lavoratori. A questo proposito ci sono pervenute numerosissime segnalazioni di situazioni riguardanti situazioni di grossa difficoltà. Lavoratrici e lavoratori ci riferiscono che stanno vivendo, comprensibilmente, la propria presenza sui luoghi di lavoro con grande preoccupazione e paura, per essi e per i loro famigliari", scrive il sindacato nella lettera.

Per contro, aggiunge l'Ocst, alcune aziende anche di grandi dimensioni hanno deciso di interrompere con effetto immediato la propria attività, "dimostrando grande sensibilità" e "mettendo al primo posto la salute dei propri collaboratori". In questi casi, per ridurre al minimo i rischi e i costi economici derivanti da questa situazione hanno chiesto il sostegno dal Cantone e della Seco per facilitare l’accesso all’orario ridotto. Quella dell'Ocst Sopraceneri, sottolineano, è "una richiesta di buon senso, motivata da una comprovata emergenza sanitaria e che vede come priorità massima la tutela della salute vostra e di tutte le collaboratrici e collaboratori".