Sono le richieste delle associazioni economiche al Consglio di Stato. Sindacati e impresari chiedono una stretta sui controlli
Aiuti speciali a fondo perduto per la copertura di costi fissi aziendali – locazione, ipoteche etc. – e sospensione di qualsiasi procedura d’incasso da parte dello Stato: queste le due ulteriori misure sollecitate ieri all’esecutivo cantnale dalla Camera di commercio ticinese. Il ‘fondo perduto’’ piace anche all’Associazione degli imprenditori ticinesi (ImprendiTi) che ha a sua volta scritto al Consiglio di Stato per chiedere misure speciali: fra queste l’estensione delle indennità di lavoro ridotto ad apprendisti e contratti a tempo determinato; la riduzione della tassa di circolazione sui veicoli aziendali; la sospensione di altre imposte quali quelle sui rifiuti e gli utili di esercizio, l’esonero dai costi di formazione e da quelli per piani di sicurezza e salute; l’indennizzo dei costi per le assicurazioni sociali sostenuti dai datori di lavoro.
Nella prima giornata di riduzione delle attività economiche al minimo indispensabile, sono state segnalati ancora troppi cantieri aperti senza le necessarie motivazioni riconducibili all'urgenza. Lo hanno denunciato Ssic-Ticino, Unia e Ocst. Nella giornata di ieri, lo Stato Maggiore Cantonale di Condotta ha specificato ulteriormente che le attività “devono essere limitate al minimo indispensabile”. Ciò significa che può esser svolto solo ciò che è oggettivamente urgente e non procrastinabile, garantendo la distanza tra le persone", si legge in una nota congiunta. "Nel settore, reputiamo inoltre oggettivamente impossibile garantire ai lavoratori la tutela della salute, sia durante i processi lavorativi, sia in altri momenti legati all’attività professionale (trasporto da e per il cantiere, spogliatoi comuni, luoghi di ristoro)".
Inoltre, la hotline per le aziende istituita dal Cantone risponde, a precisa domanda, “Posso lavorare su un cantiere per il quale non è comprovata l’urgenza, ma sono attivo da solo in un unico locale?". “No, non è possibile in quanto l’attività non è indispensabile ed è solo nel caso in cui l’intervento è di comprovata urgenza che occorre garantire le accresciute misure sanitarie”.
Da qui la richiesta di intimare l’interruzione di tutti i lavori sui cantieri che sono ancora aperti, ad eccezione di interventi di urgenza o messa in sicurezza.