Il sindacato Vpod chiede delle rassicurazioni al Consiglio di Stato dopo la misura decretata per alcuni allievi e docenti di una scuola cantonale
Il sindacato Vpod Ticino chiede al Consiglio di Stato il pagamento dello stipendio per i dipendenti messi in quarantena dopo la misura decretata per alcuni allievi e docenti di una scuola cantonale. "il sindacato Vpod ha chiesto ai consiglieri di Stato Bertoli e Vitta di emanare un comunicato che rassicuri il personale cantonale e docente – scrive il segretario sindacale Raoul Ghisletta, come pure il personale sociosanitario degli enti sussidiati e il personale comunale/parapubblico. Queste categorie professionali a contatto con l’utenza sono infatti sottoposte al rischio di contagio di coronavirus in queste settimane e quindi alcuni dipendenti potrebbero essere posti in quarantena, pur non essendo ammalati, come già avvenuto in una scuola cantonale".
Per la Vpod la chiusura di una classe, di una scuola, di un ufficio pubblico, di un reparto sociosanitario, o di un servizio per ordine dell’autorità "configura un impedimento per il lavoratore a svolgere l’attività. Pertanto in caso non sia possibile per il dipendente in quarantena effettuare il lavoro in altre forme e luoghi (ad esempio da casa), al dipendente deve essere garantito il salario mensile, in quanto questa situazione di impedimento al lavoro è determinata dall’autorità pubblica sanitaria e non dalla volontà del dipendente. Questo tipo di casi rientra appieno nel rischio economico assunto dai datori di lavoro pubblici e privati".
Analogo diritto al salario, secondo il sindacato, va di principio considerato nel caso il dipendente debba occuparsi dei figli al di sotto dei 15 anni, che rimanessero a casa per motivi di quarantena, e questo in tutti i casi in cui "il dipendente non possa ragionevolmente trovare altre risorse famigliari per la loro cura".