Ticino

Coronavirus, a Tesserete perdita di 350mila franchi

Lo stop del Governo ai carnevali da giovedì sta creando malumori. Stanotte Biasca festeggia lo stesso; da domani giù le maschere

Or Penagin festeggia da solo nei giardinetti di tesserete dopo l'annullamento del Carnevale Or Penagin causa Coronavirus (Ti-Press)

Da sollievo ad amarezza. Il coronavirus blocca il carnevale in Ticino, da domani a domenica. La misura preventiva presa dal Governo in serata non piace a tutti. I principali carnevali in agenda sono Tesserete, Brissago e Biasca (dove stasera si festeggia comunque). 

'È una batosta per Tesserete' 

«È una batosta che tradotta in soldoni equivale a una perdita, per la società che organizza, stimata fra i 330’000 e i 350’000 franchi, senza contare le spese per i lavori effettuati dagli artigiani, non a carico del comitato». È davvero dispiaciuto Livio Mazzuchelli, presidente del Carnevale di Tesserete, per l’annullamento della 120esima edizione dell’evento che avrebbe dovuto cominciare domani. Ieri mattina in una nota stampa, gli organizzatori si dicevano sereni e  pronti, “in un’ottica di prevenzione e salvaguardia della sanità pubblica, ad annullare l’edizione qualora fosse richiesto dal Consiglio di Stato”. Nel tardo pomeriggio, è arrivata la doccia fredda. Una decisione che Mazzuchelli comprende ma che «rischia di metterci in ginocchio. La mia preoccupazione principale è che il nostro fondo di riserva non possa bastare per consentirci di sopravvivere in futuro a livello economico. A meno che non ci arrivi qualche aiuto esterno». D’altra parte, tutto questo parlare di coronavirus avrebbe avuto ripercussioni negative sulla partecipazione, nel caso in cui il governo cantonale avesse optato per consentire la 120esima edizione.

Per il 120esimo era prevista un’edizione speciale, erano stati coinvolti anche gli allievi della Scuola media di Tesserete che avevano decorato il carro reale. Insomma, la preparazione della manifestazione ha coinvolto direttamente e indirettamente tutta la popolazione. 

Il sindaco di Brissago, 'Una delusione per chi ha lavorato per mesi a titolo volontario, ma è nell'interesse di tutti'  

A Brissago, i bagordi di Re Pitoc sarebbero dovuti iniziare, giovedì. La reazione del sindaco Roberto Ponti: «È chiaro che, per chi si è impegnato, a titolo di volontariato, per mesi e mesi per offrire una festa all'insegna dell'allegria e del divertimento al proprio paese, questa decisione rappresenta una delusione. Tanto lavoro per nulla. Tuttavia non bisogna dimenticare che siamo in una situazione delicata dal profilo sanitario e che ne va della salute pubblica. Quindi quanto voluto dalle autorità cantonali non va criticato né biasimato. Sono rischi, quelli del contagio, che la società non può permettersi di correre. Nessuno vuole assumersi responsabilità se – facciamo gli scongiuri di rito – le cose dovessero prendere una brutta piega. Quindi accettiamo le direttive senza polemizzare inutilmente. È nell'interesse di tutti i cittadini».

Biasca si sfoga con la notte libera. Poi più nulla

Biasca, ma anche Osogna, Preonzo e Faido. Pure nelle valli del Bellinzonese l'effetto coronavirus peserà sulle manifestazioni carnascialesche in programma tra domani e domenica. Il Carnevale di Biasca, che ha preso avvio con i primi eventi già ieri, darà per contro libero sfogo ai bagordi questa sera. Municipio di Biasca e società del Carnevale hanno comunicato di aver indetto la notte libera tra mercoledì e giovedì. Tutto annullato invece quanto in programma da domani in avanti, compreso il corteo del sabato. "Molte persone sono amareggiate, soprattutto perché hanno investito parecchi soldi nella fornitura del cibo, nella decorazione delle tendine, nella preparazione dei carri e dei costumi", sottolinea da noi contattato il sindaco Loris Galbusera. Sulla decisione di non annullare la festa in programma stasera, il sindaco spiega che è stata chiesta conferma alla cancelleria del Cantone: la misura vale solo per quanto in programma a partire da domani, giovedì. Nel borgo biaschese non viene esclusa per il momento la possibilità di poter rimandare la manifestazione a data da stabilire, a dipendenza dell'evolversi della situazione. Sembrerebbero per contro confermati i Carnevali in programma nel fine settimana in Mesolcina, come quello di San Bernardino.