Ticino

461 milioni di franchi per il trasporto pubblico 2.0

Il credito 2020-23 del Cantone potenzierà la rete in occasione dell'apertura della galleria di base del Ceneri. 250 nuove assunzioni, tariffe invariate

(archivio Ti-Press)
21 ottobre 2019
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461,4 milioni di franchi per garantire ai trasporti pubblici più corse, più linee, più integrazione fra treni e bus in occasione dell’apertura della galleria di base del Ceneri nel dicembre 2020. È il “record” annunciato da Claudio Zali, a seguito del messaggio licenziato dal Consiglio di Stato sul credito quadriennale 2020-2023. ll Direttore del Dipartimento del territorio promette anche: “Le tariffe non aumenteranno”.

250 posti di lavoro

Il “salto di qualità” – così Zali – avrà anche l’effetto di creare numerosi posti di lavoro aggiuntivi: le nove aziende locali dei trasporti stanno già cercando 250 nuovi autisti, per garantire il servizio anche nelle valli più discoste e allungare dalle 5-6 a mezzanotte gli orari delle partenze. L’idea è quella di garantire corse ogni 10-15 minuti nei centri urbani, ogni 30 a fondovalle e ogni una o due ore anche nelle valli più discoste, oltre ad avere un Tilo ogni 30 minuti.


(Dipartimento del territorio)


(Dipartimento del territorio)

E proprio il successo di Tilo spinge a fissare obiettivi ambiziosi: “L’introduzione di Tilo nel 2004 ha portato a un raddoppio dell’utenza ferroviaria che all’epoca nessuno avrebbe previsto”, nota il direttore della Divisione dello sviluppo territoriale Martino Colombo, che sottolinea anche come sia “fondamentale utilizzarne le linee come spina dorsale di una rete sempre più integrata”. Gli obiettivi numerici sull’aumento dei passeggeri ancora non ci sono – seguirà una fase di analisi quantitativa e qualitativa, ma Zali è ottimista: “Ci aspettiamo una crescita annua in doppia cifra”.

Chi paga? Il costo della rete è sostenuto per circa un terzo da biglietti, abbonamenti e pubblicità, ma lo sforzo più importante viene dalle istituzioni; il salto nei numeri si registra dal 2021, con un aumento annuo del 50% per le spese cantonali. Alla fine del quadriennio saranno 355 i milioni erogati dal Cantone: 95 e passa all’anno, contro i 50 dei Comuni gli 80 della Confederazione. Si tratta della terza direttrice del piano finanziario di legislatura, insieme alle risorse allocate a scuola e socialità.

Perché il piano funzioni, però, oltre a un servizio efficiente serve la sensibilizzazione: un piano di informazione e marketing è allo studio. 

Disincentivi no, nuovi flussi forse

C’entreranno anche gli eventuali disincentivi al trasporto privato, ma Zali sul punto non calca la mano: “Non abbiamo niente in programma. Quello che doveva essere fatto, anche per coprire l’importante aumento di costi per le casse cantonali, lo si è fatto con la tassa di collegamento, il cui destino è purtroppo incerto da tempo: per chiarezza di tutti è importante che arrivi una decisione.” (La tassa di collegamento – approvata dal Gran Consiglio nel 2015 – graverebbe sui parcheggi da almeno 50 autoveicoli, sia pubblici che privati. L’imposta è ferma al Tribunale federale, che nel settembre 2016 ha concesso l’effetto sospensivo ai ricorsi contro la tassa, ma deve emettere ancora un giudizio in merito, ndr.)

“In futuro – prosegue Zali – vogliamo piuttosto riflettere sulla gestione dei flussi, specie su situazioni di sovraccarico come quelli all’inizio e alla fine delle scuole. Si potrebbe ipotizzare una flessibilità maggiore degli orari delle scuole, per scaglionarli. Uno studio pilota indica anche che posticipando di mezz’ora l’orario di apertura dei negozi, il traffico veicolare scenderebbe del 2%. Poi però è chiaro che non intendiamo stravolgere la vita delle persone: non vorremmo gravare eccessivamente sul corpo docente ed essere accusati di sfasciare le famiglie…”

L’approvazione del messaggio da parte del Gran Consiglio potrebbe arrivare entro inizio 2020.