Ticino

Bertoli in commissione. Polli: 'Prima la riforma fiscale'

Il capo del Decs è stato sentito dalla ‘Formazione’ sui 17 milioni. Il messaggio ‘scolastico’ rischia però di avere tempi lunghi

In attesa (Ti-Press)
1 ottobre 2019
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Poco più di due ore davanti alla commissione parlamentare Formazione e cultura per illustrare – soprattutto – l’impiego dei 17 milioni destinati alla scuola (riduzione del numero di allievi per classe, docente d’appoggio alle scuole comunali...), frutto dell’accordo trovato in Consiglio di Stato nell’ambito della riforma fiscale.

Ieri pomeriggio la prima audizione commissionale del Dipartimento educazione cultura e sport sul citato messaggio non ha registrato sussulti particolari. «Abbiamo presentato nel dettaglio le misure da noi proposte e spiegato compiutamente i motivi per cui come Dipartimento e come governo le abbiamo adottate, cercando nel contempo di rispondere alle diverse domande, anche puntuali, che ci sono state poste», afferma il direttore del Decs Manuele Bertoli, reduce dalla riunione alla quale ha partecipato con alcuni dei suoi stretti collaboratori: il responsabile della Divisione della scuola Emanuele Berger e il capo della Sezione scuole comunali Rezio Sisini. L’auspicio del consigliere di Stato socialista «è che su questo messaggio, come sugli altri tre (riforma fiscale, socialità e risanamento della cassa pensione dei dipendenti dello Stato, ndr), tra loro strettamente legati, si creino in Gran Consiglio delle maggioranze: cosa che potrà avvenire se l’esame parlamentare dei quattro messaggi – quelli sulla socialità e sulla cassa pensioni verranno licenziati a breve – procederà parallelamente». In governo «la quadra è stata trovata, mi auguro che in Gran Consiglio si faccia altrettanto», aggiunge Bertoli che la mattina del 10 ottobre incontrerà la Conferenza dei direttori delle scuole comunali.

Il messaggio ‘scolastico’ rischia però di avere tempi lunghi. «Finché la riforma fiscale, almeno a livello parlamentare, non verrà accettata, noi quel messaggio lo discuteremo, ma non lo porteremo avanti», dice la presidente della commissione Formazione e cultura Maristella Polli (Plr). Ma superato l’ostacolo parlamentare, «resta la possibilità che ci sia un referendum. E in attesa del voto ci fermeremmo ugualmente». Per questo motivo «al massimo possiamo portare avanti il rapporto sulla mia mozione firmata nel 2014 con Luca Pagani (Ppd), che propone comunque migliorie per la scuola come l’aggiunta di laboratori di italiano in seconda e terza media e di matematica in seconda media. Quando il parlamento darà luce verde alla riforma fiscale, porteremo avanti la mozione. Fatta la mozione, porteremo avanti il messaggio. Così almeno quelle migliorie le avremo». Su questo messaggio, forte era stato ‘l’avviso’ del capogruppo leghista Michele Foletti durante la discussione del Consuntivo 2018 di due settimane fa: «Se il Ps voterà no alla riforma fiscale, ce ne ricorderemo». Michele Guerra, membro della Lega in commissione, ci risponde: «Oggi (ieri, ndr) abbiamo ascoltato, ne discuteremo in gruppo. Non abbiamo posizioni preconcette».