Sono alcune delle misure allo studio da parte del Dipartimento del territorio per evitare il ripetersi di tragedie
Test dell'aclol, divieto di sparare durante il crepuscolo e il ritorno ad una distanza di 200 metri (oggi 50) dagli abitati per poter praticare l'arte venatoria. Sono alcune delle misure allo studio da parte del Dipartimento del territorio (Dt) dopo gli incidenti che hanno caratterizzato la stagione di quest'anno, giunta a un punto fermo con la chiusura della caccia alta. «La sicurezza va ripensata», ha dichiarato alla Rsi il direttore del Dt Claudio Zali.
Tra le restrizioni attualmente sul tavolo del Cantone vi è anche un controllo obbligatorio della propria acuità visiva per i cacciatori in là con l'età, sulla falsariga di quanto viene fatto oggi per i conducenti.
Tendenzialmente positiva la reazione dei diretti interessati, anche se Marco Viglezio, vicepresidente della Federazione cacciatori ticinesi, sempre alla Rsi ha fatto notare come alcune misure – in particolare quella che vieterebbe la caccia durante il crepuscolo – non avrebbero molto senso, dal momento che è proprio al calare del sole che la fauna selvatica esce allo scoperto.