Raffaele De Rosa annuncia tre iniziative cantonali su riserve degli assicuratori e contenimento dei costi. La reazione dell'Acsi
Avrebbe giudicato inaccettabile un aumento dei premi di cassa malati, il direttore del Dss Raffaele De Rosa. Detto fatto: aumenti arrivati (+2,5% medio in Ticino, a fronte dello 0,3% a livello nazionale), arriva quella che il Dipartimento sanità e socialità vorrebbe intendere come una prima controffensiva. Che sarà in tre tappe, come tre saranno le iniziative cantonali – di cui è stato già informato il Consiglio di Stato – e che "presto" saranno poste all'attenzione del Gran Consiglio. Nella conferenza stampa di commento all'aumento dei premi appena svoltasi, sono state illustrate dallo stesso De Rosa.
La prima, "Più forza ai Cantoni", chiede, tramite modifica della Lvamal, che i Cantoni possano dire la loro ad assicuratori e all'autorità di vigilana in merito ai costi stimati e alle tariffe dei premi previste per il loro territorio;
La seconda, "Per riserve eque ed equilibrate", si pone l'obiettivo di aggiungere nella legge il fatto che "le riserve di un assicuratore sono reputate eccessive se risultano superiori al 150% del limite normativo. In presenza di riserve eccessive, l'assicuratore è tenuto a operare una riduzione delle riserve sino al raggiungimento di tale soglia". A oggi, è stato spiegato alla stampa, dei 12 principali assicuratori 5 hanno riserve superiori al 200%. Altri sei, hanno riserve comprese tra 150 e 200%. Uno, del 125%. Tutto questo, quando il limite legale è del 100%. Liberare la parte eccedente al 150%, a mente di De Rosa "consentirebbe di calmierare l'evoluzione dei premi per i prossimi tre anni, dando così al Consiglio federale il tempo necessario per implementare misure per il contenimento dei costi e per maggiore efficienza senza gravare sui costi per i cittadini;
La terza, "Per premi conformi ai costi", vuole far sì che "la correzione dei premi pagati in eccesso avvenga in maniera sistematica se rispettate precise condizioni, a beneficio degli assicurati, ma anche a garanzia di un'equa partecipazione dei Cantoni alla costituzione delle riserve nazionali. Insomma, l'anno successivo dopo dei premi in eccesso, l'assicuratore "è tenuto" a operare una compensazione di premi. Non più una possibilità, quindi. Come chiesto, a più riprese, da Bruno Cereghetti e Franco Denti.
«Preoccupazione» e «frustrazione», sono i due sentimenti con cui Laura Regazzoni Meli, segretaria dell’Associazione consumatrici e consumatori della Svizzera italiana, commenta il nuovo salasso. «Purtroppo il Ticino è uno dei cantoni dove i premi aumentano di più e questo è preoccupante, la frustrazione deriva dal fatto che ancora una volta ci dicono che le riserve degli assicuratori malattia sono troppo elevate, riducendole si sarebbe pertanto potuto contenere l’aumento. Abbiamo però una legge federale sulla vigilanza che non è sufficientemente incisiva – dice Regazzoni Meli alla ‘Regione’ –. Vi è poi la constatazione che in Ticino il consumo di prestazioni sanitarie specialmente a livello ambulatoriale è alto, più alto della media svizzera. Per cui bisogna agire anche lì». Quanto alle prospettate iniziative cantonali, Regazzoni Meli non si fa soverchie illusioni: «Sono le stesse rivendicazioni che erano state espresse anche dalle associazioni dei consumatori in parlamento a Berna nella discussione sulla legge sulla vigilanza, a Berna allora non ne avevano voluto sapere. Chissà se hanno cambiato idea».
I tempi? "Le procedure parlamentari sono sempre lente, non sarà per domattina" risponde De Rosa. Ma per il Dss "era fondamentale agire in questo senso".