L'imprenditore ticinese al Tpf per tentata infrazione alla legge sul materiale bellico. Nel 2017 era stato assolto per dei cannocchiali destinati in Iran
Si apre oggi al Tribunale penale federale (TPF) a Bellinzona il processo nei confronti del proprietario di un'azienda ticinese per tentata infrazione alla legge sul materiale bellico. L'uomo – un 54enne domiciliato in Riviera – voleva importare due elicotteri militari dall'Italia.
Nel febbraio del 2018 uno spedizioniere annunciava a Chiasso l'arrivo di componenti di aeromobili. Spedito da una società di armamento italiana, l'invio era destinato a un'impresa aeronautica ticinese. All'arrivo alla frontiera, l'Ispettorato doganale di Mendrisio scopriva che si trattava di due Agusta Bell 212 ASW (anti-submarine warefare) utilizzati dalla marina militare italiana. Gli apparecchi erano privi di motori e di trasmissione. Dopo aver consultato la Segreteria di Stato dell'economia (Seco), l'Ispettorato bloccava i due elicotteri, la cui importazione non era stata autorizzata.
L'imprenditore è stato condannato dal Ministero pubblico della Confederazione per tentata infrazione alla legge sul materiale bellico a 20 aliquote giornaliere da 30 franchi sospese e a una multa di 100 franchi. L'uomo ha presentato ricorso e compare dunque al Tpf.
Il 54enne non è al primo processo in materia di materiale bellico. Nel 2017 lo stesso Tribunale lo aveva assolto per una questione simile: l'imprenditore aveva fatto transitare dal punto franco di Cadenazzo e da quello di Ginevra dei cannocchiali di puntamento per fucili provenienti dall'Italia con destinazione l'Iran, senza la necessaria autorizzazione rilasciata dalla Svizzera (dalla Seco).