Ticino

Caso Kering, 'urge una commissione parlamentare d'inchiesta'

Dopo la notizia dell'intenzione della multinazionale di sopprimere 300 posti di lavoro in Ticino, l'Mps ribadisce l'esigenza del provvedimento

Ti-Press
22 maggio 2019
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Non si è fatto attendere il comunicato del Movimento per il socialismo sull'intenzione della multinazionale Kering di sopprimere, nei prossimi due anni, 300 posti di lavoro in Ticino dopo i 150 già soppressi a ottobre. Il deputato Matteo Pronzini torna a sollecitare il Gran Consiglio al fine di costituire una commissione parlamentare d'inchiesta, dopo che già nel mese di marzo il gruppo parlamentare aveva avanzato la richiesta al parlamento per fare luce sulle residenze fittizie in Ticino del manager del gruppo attivo nel settore della moda. 

“La conferma data ieri della partenza dal Ticino del gruppo Kering non è che un’ulteriore conferma che questo gruppo ha utilizzato e sfruttato il Canton Ticino, contribuendo a deturbare il territorio, precarizzare le condizioni di lavoro e creare inquinamento. La decisione di lasciar il Ticino – continua il comunicato – conferma quanto l'Mps va dicendo da anni: per il gruppo Kering la presenza sul nostro territorio serviva unicamente quale tassello per miliardarie frodi fiscali. Nulla di più”. 

“Grave è che il Consiglio di Stato e buona parte dei partiti di governo non solo abbiano elogiato il settore della moda/logistica come modello ed ambito dove investire per lo sviluppo economico di questo cantone, ma addirittura concesso permessi di residenza a manager che non risiedevano sul territorio ed agevolazioni fiscali”. A questo proposito, l'Mps ricorda “le decine di atti parlamentari presentate in questi anni ed in particolare la richiesta (trasmessa anche al procuratore generale Andrea Pagani) di istituire una commissione parlamentare d’inchiesta che dovrà essere messa all’ordine del giorno della seduta del Gran Consiglio del prossimo 3 giugno”. 

ALLEGATI
La raccomandata trasmessa la plenum del Gran Consiglio