Ticino

Giornalismo e nomi: le norme di legge vanno riviste

L'Associazione ticinese dei giornalisti approfondirà il tema coinvolgendo diverse istituzioni. Un rapporto è atteso entro la primavera

archivio Ti-Press
5 maggio 2019
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L'Associazione Ticinese dei giornalisti (Atg) ha tenuto ieri la sua assemblea ordinaria. Diversi i temi toccati, a partire dal difficile momento con cui il settore della stampa è chiamato ormai da anni a confrontarsi. È stato ricordato che dal 2004 ormai molti dei giornalisti che operano nella Svizzera italiana e nella Svizzera tedesca lo fanno senza poter contare sulla protezione di un contratto collettivo di lavoro, una situazione che gli editori al momento non sembrano voler affrontare e risolvere in modo adeguato. L’unica regione della Svizzera che attualmente conosce un contratto collettivo nel settore dei media è la Romandia.

Due risoluzioni all'unanimità

La prima esprime preoccupazione per le restrizioni alla conoscenza da parte del pubblico delle identità relative alla persone coinvolte in fatti di cronaca. Troppe volte infatti le redazioni si vedono costrette a non pubblicare il nome di una persona coinvolta ad esempio in un reato o in processo davanti a un tribunale. È stata pertanto sottolineata la necessità di rivedere le norme di legge e di deontologia che riguardano questo delicato aspetto. Il comitato dell’Atg, con alcuni rappresentanti della stampa, è stato incaricato di approfondire la questione, coinvolgendo diverse istituzioni, tra cui la magistratura, l’ordine degli avvocati, la Deputazione ticinese alle Camere federali e il Consiglio svizzero della stampa. Entro primavera del 2020 l’Atg presenterà un rapporto a riguardo.

La seconda risoluzione concerne invece lo sciopero delle donne, previsto il prossimo 14 giugno. L’assemblea e il comitato Atg sollecitano le diverse testate attive nella Svizzera italiana a pubblicare nelle prossime settimane contributi e interviste che coinvolgano e parlino delle donnegiornaliste che operano all’interno delle loro redazioni. Questo aiuterebbe a capire come lavorano, come organizzano le loro giornate e gli eventuali impegni famigliari. In altre parole degli articoli per parlare del giornalismo al femminile e dell’importante apporto che le donne danno quotidianamente al settore dell’informazione nella Svizzera italiana.

Sempre durante l’assemblea di ieri è stato anche fatto un bilancio del Fondo di solidarietà per gli ex dipendenti del Giornale del Popolo. Un’azione di sostegno che ha permesso di raccogliere quasi un milione di franchi, in gran parte già distribuiti secondo criteri di equità tra tutti i colleghi coinvolti nella chiusura di questa testata. L’assemblea è stata infine informata sui “lavori in corso” in vista della giornata del prossimo 14 settembre al LAC di Lugano – una data da riservare – in cui vi sarà la cerimonia di premiazione del Premio di giornalismo della Svizzera Italiana promossoda Atg e BancaStato e patrocinato dal DECS. Cerimonia che avrà come ospite d'onore Marco Travaglio, noto giornalista e scrittore italiano.