Ticino

Lago Maggiore, la 'regolazione' italiana non piace

Il Consiglio di Stato ha scritto all'Ufficio federale dell'ambiente chiedendo che la gestione delle acque avvenga in modo paritario

I problemi sono comuni e andrebbero gestiti bilateralmente (Ti-Press)
31 gennaio 2019
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La regolazione del Lago Maggiore e l’annunciato innalzamento – a +1,50 metri sullo zero di Sesto Calende – del relativo livello estivo preoccupano il Cantone Ticino. È quanto si può leggere in un comunicato del Consiglio di Stato. La proposta è stata formulata alla fine del 2018 da parte delle autorità italiane, nel quadro dei lavori di sperimentazione in corso per il periodo 2015 - 2020. Di conseguenza il Consiglio di Stato, su indicazione del Dipartimento del territorio, ha deciso di inoltrare una lettera all’Ufficio federale dell’ambiente (Ufam) e ai referenti italiani dove esprime a tal riguardo la propria preoccupazione e quella dei Comuni rivieraschi del Lago Maggiore. “La sperimentazione sulla regolazione del livello del lago in corso per 5 anni, ha quale obiettivo – a partire dal 2015 – l’ottimizzazione della gestione della risorsa idrica rappresentata dal lago, tenuto conto degli interessi in gioco; tra questi, in particolare, la sicurezza contro le esondazioni e la tutela degli ambienti naturali protetti delle Bolle di Magadino”, si legge nella nota. A mente del Consiglio di Stato, “i risultati ottenuti nei primi anni di sperimentazione non hanno fornito elementi sufficienti e scientificamente fondati per permettere di compiere questo passo”.

Per quanto riguarda la sicurezza contro le piene, gli eventi dello scorso autunno hanno ulteriormente ricordato che la problematica è concreta e i danni in caso di importanti precipitazioni primaverili e di fine estate possono essere importanti.

Il Governo chiede pertanto che le decisioni riguardo a eventuali modifiche del regolamento nel quadro della sperimentazione vengano intraprese in maniera condivisa, e che venga istituito un organo italo-svizzero di consultazione e di vigilanza per la gestione delle acque transfrontaliere.