Ticino

Caso Asia Bibi: 'La accolga il canton Ticino'

La Corte suprema pakistana l'ha assolto ribaltando la condanna a morte inflittale per blasfemia. Ghiringhelli si appella al Gran Consiglio. Sì del Ppd

Ti-Press
2 novembre 2018
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Asilo politico e cittadinanza onoraria cantonale per Asia Bibi, la donna pakistana cristiana a cui nei giorni scorsi la Corte Suprema del Paese ha annullato la pena di morte che le era stata inflitta per “blasfemia”, dopo essere stata accusata di aver “insultato” il profeta Maometto durante un litigio con due donne musulmane.

A chiedere al canton Ticino di farsi avanti per offrire asilo alla donna è Giorgio Ghiringhelli, con una petizione urgente recapitata al Gran Consiglio (in seduta lunedì prossimo). Il 'Ghiro' propone al parlamento di presentare una risoluzione alle Camere federali “per chiedere che con procedura d'urgenza venga concesso asilo politico in Svizzera” a Bibi, e di concederle poi “la cittadinanza onoraria cantonale”.

“Negli scorsi giorni la Corte Suprema del Pakistan ha annullato la pena di morte assolvendo Asia Bibi da tutte le accuse e facendo osservare che secondo il Corano la 'tolleranza è il principio fondamentale dell'Islam – scrive Ghiringhelli –. Certamente, dunque, anche le autorità religiose dei musulmani attive in Ticino e in Svizzera condivideranno questa sentenza e saranno d’accordo con quanto richiede questa petizione per offrire asilo e petizione a questa “martire” cristiana  (che a causa di una legge medievale figlia del fanatismo islamista ha trascorso ingiustamente 9 anni in prigione in condizioni terribili)  e alla sua famiglia”.

“Asia Bibi – prosegue Ghiringhelli – sarà scarcerata nei prossimi giorni ma dato che in Pakistan la sua vita e quella dei suoi familiari sarebbe in pericolo, dovrà certamente trovare con estrema urgenza un Paese disposto a ospitare lei e la sua famiglia e a garantir loro protezione. La Svizzera, Paese di tradizione cristiana che ospita molti pakistani musulmani, dovrebbe fare almeno il gesto di ospitare colei che a giusta ragione è diventata un simbolo della persecuzione delle minoranze in un Paese in cui l’Islam è religione di Stato, lasciando che sia poi lei a decidere se accettare o meno questa ospitalità o se optare per un altro Paese”.

Se lei lo chiede...

Il primo partito a prendere posizione è il Ppd, che in una nota stampa afferma di “condividere l’auspicio che la Confederazione, se così richiesto da Asia Bibi e dalla sua famiglia, possa accogliere questa coraggiosa donna che merita di essere sostenuta dal nostro Paese, al pari di altre persone perseguitate a causa della loro fede".