Il deputato Ppd del Locarnese pronto a scendere in pista per il Consiglio di Stato
Fabio Bacchetta-Cattori, 57 anni, deputato cantonale da quindici anni (la prima elezione risale al 2003) vuole partecipare alla gara che si terrà il prossimo aprile 2019, quella per un seggio in Consiglio di Stato. Già nota, per contro, la sua volontà di lasciare il parlamento. Il già presidente del Ppd ticinese è stato convocato ieri sera dalla commissione “cerca” del partito e il granconsigliere locarnese, secondo nostre fonti, avrebbe manifestato la volontà di far parte della lista popolare democratica per l’elezione, appunto, del Consiglio di Stato. Bacchetta-Cattori ha così raccolto l’invito a scendere in pista manifestatogli da numerosi esponenti di primo piano del Ppd del Locarnese ma anche – ci risulta – di altre realtà cantonali. Non solo, per diversi esponenti “azzurri” sarebbe proprio l’ex presidente cantonale la carta da giocare con le prossime elezioni dell’aprile 2019, per ricompattare un partito uscito “provato” dalle vicende (leggi Argo 1) che hanno coinvolto Paolo Beltraminelli, attuale consigliere di Stato popolare democratico, e Fiorenzo Dadò, presidente cantonale in carica. Con la disponibilità di Bacchetta-Cattori la scelta per i “commissari” del partito inizia a farsi interessante perché capace di presentare una rosa di tutto rispetto dove sicuramente ci sarà anche il “ministro” uscente. Lo stesso Dadò potrebbe far parte della “cordata” ma il presidente non ha ancora sciolto le riserve. Molto probabilmente la commissione “cerca” del partito presenterà al Comitato cantonale un numero di candidati superiore a cinque, tetto massimo per ogni scheda elettorale in lizza per il Consiglio di Stato. Il vertice del Ppd, infatti, ha più volte precisato che intende lasciare ai delegati (con diritto di voto al “parlamentino”) la massima libertà di scelta; una specie di “primarie”. Non arriverà dunque dalla Direzione (su indicazione della “cerca”) una lista chiusa, senza alternativa. Onore e onere toccheranno tutti, questa volta, al Comitato cantonale. Poi, come sempre, la festa elettorale in Congresso dove verrà presentato il programma di legislatura. La consultazione avviata dalla commissione per definire liste e candidati sarebbe ormai agli sgoccioli. Il che non vuol certo dire lavori conclusi. Ora per i commissari “azzurri” inizia la fase di riflessione magari allargata a qualche esponente di peso del partito.