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Apprendisti d’azzardo. Il lato oscuro del gioco

Una recente ricerca ticinese evidenzia i pericoli creati da scommesse, lotto e «gratta e vinci» tra studenti e giovani adulti.

(Pixabay)
28 aprile 2018
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Pubblichiamo un articolo apparso venerdì 27 aprile su Ticino7, disponibile anche nelle cassette di 20 Minuti per tutto il finesettimana

Il gioco d’azzardo è ormai a tutti gli effetti considerato potenzialmente problematico. E i costi economici derivati dalle patologie legate al gioco si aggirano tra i 545 e i 658 milioni di franchi all’anno.

Negli ultimi due decenni il fenomeno del gioco si è andato sempre più diffondendosi nei Paesi occidentali, favorito dalle politiche che hanno liberalizzato l’offerta. A questa diffusione hanno senz’ombra di dubbio contribuito lo sviluppo del gioco online e la crescente pubblicizzazione dei giochi d’azzardo. E così le innumerevoli possibilità di giocare hanno fatto aumentare anche il numero dei potenziali giocatori, e quindi anche dei potenziali giocatori problematici. Tra coloro che maggiormente sono a rischio ci sono le giovani generazioni, un bacino d’utenza che si affaccia al mondo del lavoro, più sensibile e sicuramente maggiormente a rischio.

Stefano Casarin, dell’Istituto di Ricerca sul gioco d’Azzardo e del Gruppo Azzardo Ticino – Prevenzione, ha condotto uno studio per capire in che misura la pratica dei giochi d’azzardo sia presente tra gli apprendisti del territorio.

Signor Casarin, che cos’è il gioco d’azzardo?

«Vengono considerati d’azzardo tutti quei giochi in denaro che prevedono “l’intervento” della fortuna, come il lotto, i gratta e vinci, le scommesse sportive, la tombola, il poker. Ma anche la roulette, le corse dei cavalli o il bingo. Solo per citarne alcuni. Il gioco d’azzardo, dal 1980, è stato inserito nel Manuale diagnostico e statistico dei problemi mentali tra i disturbi del comportamento e la dipendenza è considerata al pari delle dipendenze da sostanze come gli stupefacenti e l’alcool, con le quali condivide i comportamenti problematici persistenti e ricorrenti che sfociano in importanti difficoltà di ordine clinico».

Perché nei giovani è maggiore il rischio dello sviluppo di una problematica legata al gioco?

«L’adolescenza è un periodo particolarmente critico per lo sviluppo di comportamenti a rischio perché, come sappiamo, è un momento di passaggio e dunque di crisi. Si vive un’instabilità che può essere gestita in molti modi. Per superare le difficoltà i ragazzi cadono spesso vittime di comportamenti rischiosi, un modo di agire e di porsi che sfida i limiti dello spazio in cui la loro sicurezza è teoricamente assicurata. Paola Carbone (già autrice del saggio Le ali di Icaro. Capire e prevenire gli incidenti dei giovani, Bollati Boringhieri 2009, ndr) ipotizza due tipi di comportamento a rischio: il rischio costruttivo, ovvero quello nel quale si cercano le proprie potenzialità e i propri limiti; e quello distruttivo, che esprime il bisogno di fuggire da sé stessi o di colmare un vuoto. Il gioco d’azzardo si inserisce proprio tra quei comportamenti distruttivi ai quali i giovani possono più facilmente tendere. Il mercato, inoltre, soprattutto con l’avvento di internet, li pone sempre più a contatto con prodotti di gioco».

Quali sono gli atout che i giochi d’azzardo hanno per gli adolescenti?

«I giovani sono attratti da molte tipologie di gioco. Tra le preferite dagli adolescenti ci sono le scommesse sportive, le lotterie e i gratta e vinci. Ma anche giochi di carte come il poker. La maggior parte dei giocatori sono maschi. L’età in cui fanno la prima giocata, secondo la letteratura internazionale, si situa tra i 10 e i 14 anni, mentre la cifra spesa dalla maggior parte dei giocatori in Ticino si attesta tra 0 e 49 franchi al mese (la maggioranza dei miei intervistati dichiara di spendere tra 0 e 19 franchi al mese). Tra gli elementi che concorrono a rendere il gioco attraente per i più giovani ci sono sicuramente la rapidità, per esempio nei gratta e vinci, la sensazione di potere, l’illusione di una ricompensa immediata, tutti fattori che vanno ad aumentare l’illusione di controllo. Nei giochi online, inoltre, concorrono la grafica accattivante e la musica studiata per suscitare una gratificazione anche laddove c’è stata una perdita, parificandola in questo modo a una vincita. Questi elementi hanno un effetto che tende a rafforzare il comportamento di gioco e facilitano inoltre l’insorgere di comportamenti a rischio. Anche la pubblicità ha un effetto pericoloso per i più giovani, perché invia messaggi che vogliono il gioco d’azzardo come qualcosa di glamour e sdoganano così l’illusione di un’innocuità del prodotto».

Ma nel nostro cantone qual è  il rapporto degli adolescenti rispetto al gioco d’azzardo?

«La mia ricerca ha confermato quello che la letteratura già aveva osservato. Dal campione osservato, 341 studenti della SPAI di Locarno, è emerso che la maggior parte di coloro che hanno giocato almeno una volta nella vita ad un gioco d’azzardo o di denaro sono maschi, ma va rimarcato che in proporzione anche il numero di femmine è significativo e merita di essere preso in considerazione. I giovani ticinesi prediligono sicuramente le scommesse sportive e il poker, che ha avuto un boom mediatico importante proprio negli ultimi anni. Spesso i giocatori professionisti sono giovani uomini che veicolano un messaggio forte: ovvero quello di poter diventare ricchi senza grandi sforzi e soprattutto con un’attività divertente. Anche le scommesse sportive rappresentano un mondo più tipicamente maschile, e sono spesso legate a partite di calcio che presuppongono una conoscenza del gioco e del mercato calcistico. In entrambi i giochi la componente di sfida riveste un ruolo fondamentale. Per le ragazze, invece, le lotterie, la tombola e il lotto rappresentano la scelta preferita. Sono giochi di puro azzardo. Si potrebbe fare un parallelo con i giocatori adulti: tra essi, le donne scelgono di preferenza giochi di puro azzardo come le slot machine, mentre gli uomini prediligono giochi nei quali la sfida prevale. I gratta e vinci, invece, attirano in maniera trasversale i due sessi. Quello che è importante notare è che nonostante l’insorgenza di comportamenti problematici si attesti in età più avanzata, nei giovani esiste una componente che non è da sottovalutare. Il gioco regolare può infatti generare un potenziale pericolo di insorgenza, un fattore che occorre tenere ben presente soprattutto per lo sviluppo di adeguati programmi di prevenzione e di monitoraggio del fenomeno».