Nella pubblicazione si spiega il quadro giuridico appena entrato in vigore e la psicologia infantile
Dal Primo gennaio 2018 un bambino può avere, legalmente, due genitori dello stesso sesso. Persone che sottoscrivono un’unione domestica registrata o i conviventi hanno, quindi, la possibilità di adottare il figlio del partner. Una modifica di legge che ‘‘garantisce ai bambini una sicurezza giuridica indipendentemente dall’orientamento sessuale dei genitori e favorisce un maggiore riconoscimento della pluralità dei modelli familiari che caratterizzano la nostra società’’, come scritto nel comunicato che presenta il primo opuscolo in lingua italiana sulle Famiglie arcobaleno.
Pubblicato dalla Federazione svizzera delle famiglie arcobaleno in collaborazione con il Dipartimento della sanità e della socialità e la Delegata per le pari opportunità, si pone come obiettivo di ‘‘favorire il riconoscimento della pluralità dei modelli familiari’’. Ma la legge, come scritto nel testo diffuso a tutti i professionisti che operano a stretto contatto con bambini e famiglie, da sola non è sufficiente. ‘‘Solamente attraverso l’apertura alla diversità di noi tutti, cittadine e cittadini, e all’inclusione sarà possibile raggiungere il pieno riconoscimento della pluralità dei modelli familiari’’.
Sono circa 30mila i bambini che crescono in queste realtà. Un numero importante, che ha contribuito a portare al nuovo quadro giuridico in vigore da gennaio. Soprattutto riguardo all’adozione del figliastro, ovvero il figlio del/della partner. ‘‘Dal momento in cui l’adozione diventa effettiva, una famiglia con due mamme o due papà ha esattamente gli stessi diritti e doveri verso i figli di una famiglia eteroparentale’’, si legge nell’opuscolo. Chiaramente, un bambino non può avere più di due genitori legali, quindi questa possibilità è data solo quando uno dei due genitori è sconosciuto o nel caso sia deceduto. Per valorizzare la diversità non c’è altra strada che lavorare su prevenzione e sensibilizzazione. Per questo motivo, nell’opuscolo, viene spiegato come i bambini assorbono dall’ambiente in cui vivono la capacità di essere di vedute aperte e, di conseguenza, a scuola e in famiglia è consigliato di non tollerare alcun commento omofobo o che possa far sentire escluso o discriminato un bambino che viene da una famiglia arcobaleno.