Affondo del deputato Mps sulle modalità operative dell'Ufficio presidenziale del Gran Consiglio
In merito al decreto di abbandono firmato dal Procuratore generale John Noseda, relativo ai rimborsi dell'Esecutivo cantonale, il deputato Mps Matteo Pronzini chiede al Gran Consiglio "se i singoli Consiglieri di Stato hanno ricevuto direttamente e/o per interposta persona i rapporti del Controllo Cantonale delle Finanze", denunciando – in caso ciò si fosse verificato – che "la responsabilità dei Consiglieri di Stato sarebbe chiara e lampante". Per questa, Pronzini ribadisce "che al decreto d’abbandono il Gran Consiglio debba porre ricorso chiedendo che il Procuratore Pubblico approfondisca quest' aspetto centrale".
Il deputato Mps è tornato sulla "prima lettura" di un decreto che "salva penalmente, i Consiglieri di Stato affermando che gli stessi di fatto hanno approvato delle norme (relative alla propria remunerazione) senza leggerle, approfondirle, discuterle e senza controllare il successivo rispetto delle procedure d'applicazione previste dalla legge". Un comportamento che Pronzini definiscce "superficiale e omissivo".
In merito alla procedura di votazione, lo stesso chiede "che analogamente alla legge sulla responsabilità civile degli enti pubblici e degli agenti pubblici (art. 20) essa avvenga a scrutinio segreto", concludendo con un affondo all'Ufficio presidenziale, reo di avere imposto "al Plenum di esprimersi su questo tema senza che i singoli deputati abbiano potuto studiare la tematica". Ancora Pronzini: "E’ a mio modo di vedere è un penoso tentativo, da parte dell'Ufficio Presidenziale, di limitare i danni ed un atteggiamento di sudditanza verso il Consiglio di Stato. In tutti i casi questi giochetti non riusciranno a nascondere, alla popolazione del Canton Ticino, l’arroganza e l’ingordigia dei Consiglieri di Stato".